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Comune di Milano, Angelica Vasile (Pd) si dimette e tuona: “Misoginia a Palazzo Marino”

La presidente della Commissione sport di Palazzo lascia l’incarico con una coda di polemiche contro i colleghi della stessa maggioranza. Sullo sfondo il caso della piscina Argelati

Angelica Vasile, presidente della Commissione Sport a Palazzo Marino

Angelica Vasile, presidente della Commissione Sport a Palazzo Marino

Milano, 19 giugno 2025 – La presidente della Commissione sport di Palazzo Marino Angelica Vasile ha rassegnato le proprie dimissioni. L’esponente del Pd ha affidato a una riflessione postata sui social le ragioni della sua scelta, a cominciare dal clima che si respira tra i colleghi della stessa maggioranza.

Vasile la definisce “una forma di misoginia silenziosa, spesso inconsapevole, che attraversa anche i luoghi della democrazia: non urla e non insulta, ma agisce lo stesso e si manifesta nei toni, nelle battute, nei consigli non richiesti. È quella che ti suggerisce che ci sono temi “più importanti” di quelli che hai scelto di seguire, o che ti chiede perché non ti occupi di altro, come se il tuo impegno non fosse abbastanza”.

La piscina Argelati in stato di abbandono
La piscina Argelati in stato di abbandono

La lettera

La goccia che ha fatto traboccare è legata alla piscina ArgelatiNella sua lettera di dimissioni presentate all'assessore Martina Riva, spiega: "Credo nel valore del coinvolgimento, della fiducia tra istituzioni e nella necessità di un confronto trasparente". E tuttavia un episodio nello specifico le ha fatto prendere la decisione di lasciare: il modo in cui si è giunti all'annuncio che il Comune cercherà risorse per mantenere pubblica la Argelati:

"La mia reazione rispetto alla notizia su Argelati non è legata al merito ma al metodo con cui è stata comunicata” all’assessora Riva da parte di una riunione politica della lista civica del sindaco. “Significa non riconoscere l’importanza delle istituzioni democratiche nelle quali noi operiamo”. E non sarebbe la prima volta, lascia intendere Vasile, che assiste a queste dinamiche.

Sorellanza

"La misoginia delle donne in posizioni di responsabilità che non esercitano sorellanza". Vasile sui social ha proseguito: "Esiste poi, un’altra forma sottile e insidiosa di misoginia che non viene dagli uomini, ma da alcune donne che, pur essendo in posizioni di responsabilità, non esercitano sorellanza. Non si tratta di essere "amiche”, ma di riconoscere l'altra come parte di una storia comune di fatica, di minoranze nei luoghi di potere, di battaglie condivise. Ed è anche questa mancanza – silenziosa ma potente – che fa male alle istituzioni. Perché spinge fuori le persone più sensibili e più appassionate. Quelle che non si salvano con i cinismi ma con la passione. È un male culturale che attraversa generazioni, ruoli, partiti politici e quando non viene riconosciuta o arginata, non è solo un problema individuale. È un danno collettivo perché allontana competenze, spegne entusiasmi e rende più difficile per molte donne restare nei luoghi dove si decide. Finché la misoginia sarà tollerata o minimizzata, il prezzo lo pagheranno le istituzioni: si perderanno voci libere, sensibilità diverse, energie preziose. E quando questo succede, è la rappresentanza a indebolirsi. Tutti e tutte ci perdiamo".

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Nuovo progetto San Siro

San Siro

Già a gennaio Angelica Vasile aveva esposto le proprie lamentele sulla questione nuovo stadio di San Siro. In un intervento rivolto ai colleghi a Palazzo Marino, nel pieno del dibattito sul destino dello stadio, la presidemnte della Commissione Sport aveva tuonato: “Adesso parlo io. In questi anni il tema è stato appannaggio dell’universo maschile, monopolizzato da chi pensa di avere la verità in mano»

Le reazioni

“Umanamente capisco Vasile, si arriva a non poterne più. Il consiglio comunale non esiste più, ha ormai solo il ruolo di passacarte della giunta. Le cose che succedono le apprendiamo solo dai giornali. La vicenda Argelati è tragicomica: è stata propagandata come l'Argelati rimane pubblica e come decisione coraggiosa della giunta. Ma è così perché nessun privato ha voluto comprarla, e purtroppo rimane abbandonata come lo è stata fino ad ora". Così il consigliere dei Verdi, Carlo Monguzzi, dopo la notizia delle dimissioni di Angelica Vasile. 

“Il nostro ruolo dovrebbe essere solo di" credere, obbedire e votare" – continua Monguzzi –. Io poi, per le mie posizioni critiche, vengo trattato come un appestato e tagliato fuori da tutto. Anche a me, mille volte al giorno viene voglia di mollare tutto, e mandare tutti a quel paese. Ma noi siamo stati eletti dai cittadini e a loro dobbiamo rispondere delle promesse fatte".

“E uno dei ruoli del presidente di commissione è quello di ascoltare i cittadini e dare risposte. E, per quanto mi riguarda, riportare questa coalizione a essere di sinistra e ambientalista. Diceva Borsellino: "...amare il fresco profumo di libertà contro l'insopportabile olezzo del compromesso..."".