
L’Orchestrina di molto agevole, in scena domenica alle 18
Milano – Armonia. Completezza. Interconnessione. Questo il significato di Godai. O qualcosa del genere. Visto che il termine giapponese non è semplicissimo da sintetizzare. Di base fa riferimento alla teoria dei cinque grandi elementi della filosofia del Sol Levante: Terra, Aria, Fuoco, Aria (come in Occidente), a cui si aggiunge il Vuoto, inteso come spazio, essenza. Elementi che dialogano fra loro e si nutrono del confronto. Trovando equilibrio in alcuni orizzonti particolari. Come nell’arte. Non può quindi che promettere bene un progetto che su questi presupposti celebra i punti di contatto fra generi e linguaggi. Aprendosi a un orizzonte multidisciplinare.
Questo lo spirito del Godai Fest, oggi e domani nel Parco dell’ex-Paolo Pini di via Ippocrate. In pratica la casa di Olinda, che infatti è partner nella realizzazione della rassegna, inserita nel più ampio palinsesto di "Milano è Viva".
Due giorni soltanto. Ma i nomi coinvolti si fanno notare. A partire da chi ha avuto l’idea del festival, ovvero il musicista Rodrigo D’Erasmo, storico collaboratore di praticamente tutto il mondo indie italiano. E con lui il produttore Daniele Tortora e l’artista visivo Cristiano Carotti, insieme per "abbattere i recinti di genere e di partecipazione, connettere le arti, sperimentare nuovi linguaggi, ampliare le visioni, creare spazi di dialogo tra artisti e pubblico su temi di forte attualità come sostenibilità, natura e antropocentrismo".
Non poco. Ma le basi ci sono. Grazie a un’ottima squadra di curatori, suddivisa per elementi: l’Aria è stata così affidata alla musicista Daniela Pes (grandissima); l’Acqua al cantautore Giovanni Truppi; il Fuoco a Isabella Ragonese e la Terra al rapper Rancore. Mentre al Vuoto troviamo Filippo Timi, il cui accostamento già fa sorridere.
Loro a comporre cinque aree artistiche che si intrecciano per 48 ore. Coinvolgendo un elenco densissimo di artisti e colleghi. Apertura ufficiale a mezzogiorno, per una giornata in cui si vedono fra gli altri Jacopo Natoli; il reading spettacolo "Tutte le mie cose belle sono rifatte" di Fumettibrutti; la Slam Poetry a cura di Logos; "Nata vicino ai fantasmi. Nata tempesta", il diario itinerante da ascoltare in cuffia di Giorgina Pi in dialogo con le opere di Kae Tempest su Tiresia (alle 18, da non perdere).
A seguire al TeatroLaCucina "Of the nightingale I envy the fate" dei Motus; una performance di Christopher Domiziani; show case di Rancore; "Scopate Sentimentali" di Timi; dj-set e diverse proiezioni di opere di videoarte. Domani si ricomincia sempre a mezzogiorno. Nel pomeriggio le selezioni musicali di Bluemotion; alcuni momenti dedicati al liscio d’antan; "Untold" del collettivo Unterwasser; la replica della camminata con Kae Tempest. La sera da segnarsi in agenda il progetto fra teatro e musica "Non sarò mai Elvis Presley", che sta tirando fuori l’anima più cantautoriale di Filippo Timi. Chissà. Alle 22.30 un’oretta con tutti i curatori sul palco. Seguita dal live di Future Nomadz (Frenetik + Orang3 + Loose Horses).