LUCA RAIMONDI COMINESI
Cronaca

Stati Generali della Cultura. Futuro del Museo Civico: due alternative sul tavolo

Lodi, oltre quaranta addetti ai lavori al confronto promosso dal Comune. Nell’ex Linificio uno spazio solo legato alla città oppure di più ampio respiro.

Alcuni dei presenti agli Stati Generali promossi nello Spazio 21 di via San Fereolo

Alcuni dei presenti agli Stati Generali promossi nello Spazio 21 di via San Fereolo

Oltre 40 persone tra amministratori, operatori, rappresentanti delle associazioni e addetti ai lavori del mondo della cultura cittadina si sono incontrate domenica pomeriggio su invito del Comune nello Spazio 21 di via San Fereolo per “Immaginare il nuovo Museo Civico“ grazie all’esperienza prototipo della mostra Essere Fiume. Gli Stati Generali della Cultura, al loro quinto appuntamento, sono stati un’occasione per l’intera cittadinanza di partecipare attivamente con opinioni, idee e critiche al progetto di rigenerazione dell’ex Linificio, all’interno del quale verrà realizzato il nuovo museo. Tante le innovazioni anticipate dall’esposizione Essere Fiume capace di unire laboratori partecipati dalla cittadinanza, pezzi storici degli archivi laudensi, opere contemporanee e allestimenti archeologici tutti ricollocabili nell’ambito fluviale dell’Adda.

Altrettante le proposte emerse dagli interventi dei cittadini, dubbiosi sull’impronta che, una volta rigenerato appieno, potrebbe assumere il Nuovo Museo Civico. Due le alternative poste sul tavolo dalla cittadinanza: da una parte la convinzione che un Museo Civico debba essere concentrato quasi esclusivamente sulla partecipazione dei cittadini, degli artisti locali e della storia della città, direttamente con la raccolta delle opere d’arte, delle foto e delle memorie per ricreare un resoconto collettivo apprezzabile principalmente dai lodigiani e dai residenti della provincia; dall’altra la volontà di reintegrare negli spazi dell’ex Linificio rigenerato tutte le opere storiche appartenenti a collezioni risalenti al periodo tra il 1600 e il 1800. Nell’idea di questa parte di cittadinanza, l’obiettivo di rendere attrattiva ad un pubblico maggiormente turistico ed extracittadino, come una sorta di Pinacoteca lodigiana, nella quale potrebbero tornare ad essere esposte oltre 340 opere d’arte. "Per l’anno prossimo – spiega il sindaco Andrea Furegato – vorremmo avere l’opera collaudata ai fini della rendicontazione, con l’obiettivo di riattivare lo spazio per tornare ad avere un archivio storico in sede propria". E allo stesso tempo "sarebbe auspicabile riavere uno spazio adeguato a tutti i fini per poter riorganizzare tutte le collezioni nella disponibilità del Comune", proprio quelle richieste non solamente dai cittadini, ma anche da numerosi espositori in tutta Italia.