
A Lodi davanti all’Istituto Bassi quattro studenti sono tra i primi a finire. Li accomuna la voglia di andare all’università, dove si sono già iscritti.
Fuori dalle scuole, in cerca di un po’ d’ombra, per ripararsi dal cocente sole di un’estate che per alcuni è già cominciata, gli studenti maturandi trovano sollievo confrontandosi sugli esami di maturità appena consegnati. Si è infatti conclusa ieri la fase delle prove scritte con la consegna della Seconda Prova, la più temuta perché specifica per ogni indirizzo di studio. In attesa che escano i compagni Federico, Mattia, Elisa e Gioia scaricano la loro tensione ridendo e scherzando. Federico Meraldi e Mattia Bertolotti sono della 5^G del corso di Relazione Internazionali per il Marketing dell’Istituto Bassi. Per loro la seconda prova è stata "inaspettatamente difficile, siamo stati fortunati che non sia uscita economia", dicono ridendo. "Con la prova di italiano invece in tre ore avevo finito tutto", spiega Federico che ha fatto "quella su Borsellino".
"Sì, le tracce erano un po’ strane, ma credo in fondo di essere andato bene – aggiunge Mattia che ha invece scelto la traccia argomentativa sul New Deal, tratta dal testo “Gli anni Trenta. Il decennio che sconvolse il mondo“ di Piers Brendon (Tipologia B1) che lui ironicamente chiama "quella su Roosevelt e i leader politici". Hanno intenzione di proseguire negli studi: Mattia si è infatti già iscritto al Politecnico di Milano, mentre Federico vorrebbe fare Giurisprudenza proseguendo così sulla linea dello studio del diritto. Anche Elisa Bricconi e Gioia Colladio frequentano il Bassi nella classe 5^E di Sistemi Informativi Aziendali. L’esame di ieri mattina Elisa ci tiene a dire che è andato "molto molto bene. Avevo grandi aspettative, a differenza della prima prova di mercoledì", dove aveva optato per la traccia C2 "sull’indignazione sui social". Nelle sue intenzioni future c’è la volontà di iscriversi a Psicologia. Però prima "mi prendo un attimo di pausa, poi ci penserò".
Meno entusiasta dell’esito della seconda prova è la compagna di classe, "insicura" sulla buona riuscita. "Però speriamo – non demorde Gioia – Per la prova di italiano ero molto più confident. Ho scelto la B2 sul tema del rispetto, quella che hanno scelto un po’ tutti – aggiunge sorridendo – Forse perché era quella più facile". Lei è invece già iscritta all’Università di Pavia per il corso triennale di Economia e Management. Non puntano a ottenere il fatidico 100. "A me basterebbe almeno un 70 – spiega Elisa – più che altro per una soddisfazione personale".
La stessa valutazione anche dalla compagna: "Anch’io spero in 70 ma in realtà non mi interessa più di tanto – e, racchiudendo un pensiero condiviso da molti altri studenti, aggiunge – mi basta uscire". Una frase che trova il consenso di Federico. "Io spero di arrivare sopra il 75", rilancia invece Mattia, mentre accoglie altri compagni di classe appena usciti dall’esame.