
Un esempio di pannelli agrivoltaici come quelli del progetto osteggiato
Mulazzano, 11 maggio 2025 – Nasce il comitato “Salviamo il Territorio di Mulazzano Tutela identità del territorio e del paesaggio“ per dire no al parco agrivoltaico che occuperà un milione di metri quadrati di terreno tra Mulazzano e la frazione Cassino d’Alberi. Nel progetto saranno impiegati più di 86mila pannelli fotovoltaici collocati a 4.5 metri di altezza in modo che al di sotto gli agricoltori potranno continuare a coltivare.
“Non solo il paesaggio tipico della pianura lombarda sarà modificato – spiega il presidente del Comitato, Massimo Ciceri – ma anche l’identità del paese poiché questo progetto creerà divisioni fisiche e sociali della nostra comunità. Cassino resterà schiacciato tra la Teem e il parco agrivoltaico”.
Secondo Ciceri non ci saranno nemmeno benefici economici. Anzi “non ci sarà nessuno sconto sulle bollette dei cittadini, che andranno invece ad aumentare a causa dell’impiego di condizionatori e deumidificatori che useranno per contrastare il riscaldamento e l’innalzamento delle temperature provocati dai pannelli”. I membri del Comitato tuttavia tengono a sottolineare che la loro contrarietà non riguarda l’impiego di nuove tecnologie e delle fonti di energia rinnovabile. “Crediamo nella sostenibilità ma non accettiamo che venga usata come scusa per stravolgere il nostro territorio. La transizione ecologica deve unire, non escludere”.
Una battaglia che, sperano, coinvolgerà appieno la cittadinanza, alla quale è stata rivolta la proposta di firmare una petizione online e per la quale è stata organizzata un’assemblea pubblica che si terrà mercoledì alle 20.45 nell’Auditorium la Mutualistica in via Leopardi 7. Parteciperanno per l’occasione Andrea Poggio di Legambiente, la pianificatrice Chiara Panigatta, l’avvocato Greta Maria Campisi, l’agronomo Alberto Massa Saluzzo e l’esperto di sostenibilità ambientale Andrea Dell’Orto. Anche il movimento civico “Ama il Tuo Paese“ si schiera contro la “diffusione indiscriminata di impianti fotovoltaici a terra” nel Lodigiano, in quanto “rappresentano una minaccia immediata alla nostra identità agricola” e chiede “una moratoria immediata sull’installazione, l’obbligo di installazione su superfici artificiali e la tutela delle produzioni locali”.