MILLA PRANDELLI
Cronaca

Tragedia alla Granfondo, una vita sui pedali: Michele Negri tradito dalla sua passione. Atleti sotto choc

Il trentunenne era un cicloamatore nato a Sant’Angelo Lodigiano e residente a Cavenago d’Adda. Aveva frequentato il liceo scientifico Gandini, poi aveva studiato Management all’Università di Pavia e attualmente lavorava come software developer engineer alla Ntt Data Italia

Michele Negri stava partecipando alla BGY Airport Granfondo La bicicletta era il suo hobby del cuore pur praticato a livello amatoriale con una passione per le corse in montagna

Michele Negri stava partecipando alla BGY Airport Granfondo La bicicletta era il suo hobby del cuore pur praticato a livello amatoriale con una passione per le corse in montagna

Berbenno (Bergamo) – Aveva appena 31 anni Michele Negri, il cicloamatore che ieri intorno alle 10.30 ha perso la vita in un tragico incidente nel corso della ventisettesima edizione della BGY Airport Granfondo, la ex Gimondi. Una gara in tre percorsi ad anello, tutti in grado di abbracciare le bellezze della provincia bergamasca attraversando sei valli – Val Cavallina, Valseriana, Val Serina, Val Brembana, Val Taleggio, Valle Imagna – e ben 37 Comuni.

La Granfondo però a Michele Negri, nato il 17 maggio 1993 a Sant’Angelo Lodigiano e residente a Cavenago d’Adda, sempre in provincia di Lodi, ha riservato un drammatico finale. Negri aveva frequentato il liceo scientifico Giovanni Gandini, poi aveva studiato Management all’Università di Pavia e attualmente lavorava come software developer engineer alla Ntt Data Italia. L’ipotesi più accreditata è che a far perdere a Negri il controllo della bicicletta sia stato il passaggio su una buca mentre pedalava su una curva in discesa a Berbenno (Bergamo), finendo poi contro un muro. Inutile l’intervento dell’elisoccorso, il trentunenne non ce l’ha fatta.

Michele Negri era tesserato come cicloamatore Master 1 per il Team MP Filtri, società con sede in via Santa Croce a Milano. Il curriculum ciclistico di Michele testimonia una vera e propria passione per la corsa in montagna. Il suo motto era: “Improbabile non vuol dire impossibile”. La bicicletta era per lui il principale hobby che, pur praticato a livello amatoriale, lo vedeva primeggiare.

Negri vinceva spesso e segnava ottimi tempi e piazzamenti, anche in gare in montagna come la Maratona delle Dolomiti nel luglio 2024, quando si era messo in luce conquistando un ottimo sesto posto nella gara lunga 183 chilometri con 4.320 metri di dislivello. Il suo era stato un traguardo di tutto rispetto, con 8mila da 79 Paesi a sfidarsi tra passi montani che hanno fatto la storia del ciclismo italiano come Sella, Pordoi, Giau e Falzarego. Per Negri quella di ieri era una delle prime gare di stagione, affrontata dopo una lunga e intensa preparazione atletica. La tragedia è accaduta sotto gli occhi di tanti ciclisti, la gara è stata momentaneamente sospesa per consentire le operazioni di soccorso. La comunità ciclistica è sotto choc.