CARLO D’ELIA
Cronaca

Clienti raggirati, il mago Candido patteggia. E oltre 3 milioni confiscati

Castelgerundo, 4 anni e 4 mesi. Ricchi introiti facendo credere alle persone che avevano il malocchio

Il mago Candido

Castelgerundo (Lodi) -  Il Mago Candido ha patteggiato 4 anni e 4 mesi. Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Lodi ha formalizzato ieri le richieste di patteggiamento presentate dall’avvocato Gianluca Pasquali di Cremona che difende il 70enne cartomante e occultista noto a livello nazionale, residente a Castelgerundo, arrestato dalla Finanza di Lodi il 29 maggio 2020 per truffa aggravata nei confronti di almeno 450 clienti, 86 dei quali, negli anni, gli avevano versato oltre 1,2 milioni di euro per farsi togliere il malocchio.

Accolte dal giudice lodigiano anche le richieste di patteggiamento presentate dalla moglie di Candido, Morena (un anno e 8 mesi pena sospesa) e dalla figlia Vanessa (3 anni e 4 mesi), entrambe difese dall’avvocato Diego Guarnieri. Tutti gli imputati, nonostante le condanne, restano a piede libero. Coinvolto nella vicenda anche un commercialista di Codogno, Vittorio Riboldi (che in città è anche assessore) e che ha deciso di procedere con il processo ordinario. Sono quattro gli ex clienti del mago Candido che si sono costituiti parti civili nel processo per truffa e reati finanziari. Si tratta di donne residenti in Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna che assieme ad altri 82 clienti del mago erano state chiamate a testimoniare dalle fiamme gialle come persone informate dei fatti. Il cartomante, originario del Piemonte ma residente da diversi anni nel Lodigiano, tramite il suo avvocato si è detto disposto a risarcire le ex clienti. L’intero patrimonio a lui attribuito, oltre 3,6 milioni di euro, è destinato a finire nelle casse dello Stato dopo il sequestro imposto dalla Procura.

Di questa somma 230mila euro, come deciso dal Gup, sono destinati alle 4 parti civili costituite, disponendo il sequestro conservativo in attesa che un altro giudice, questa volta civile, stabilisca se il risarcimento sarà dovuto e in quale misura. Il tesoretto, a oggi, è ancora confiscato in quanto ritenuto provento di raggiri ai danni dei clienti, indotti secondo l’accusa a temere mali immaginari. Il caso più eclatante è quello di una donna del Riminese, rimasta vedova, che sarebbe arrivata a pagare fino a 350mila euro. Il mago ha trascorso quasi un anno con una misura cautelare (mai quella della custodia in carcere). Prima ai domiciliari e poi, una settimana fa, sono scaduti i termini dell’obbligo di dimora nella sua villetta a Castelgerundo.