Elisa Conzadori, nessun colpevole per la morte al passaggio a livello. Il papà: “Non è giusto, non finisce qui”

La famiglia della 34enne non accetta l’archiviazione. “Per dormire prendiamo farmaci e andiamo dallo psicologo. Ci rivolgeremo alla politica”

I rilievi eseguiti subito  dopo l'incidente

I rilievi eseguiti subito dopo l'incidente

Maleo (Lodi), 12 ottobre 2023 – Elisa Conzadori è morta, travolta da un treno, al passaggio a livello di Maleo. Era una calda giornata di agosto, un giorno festivo. La ragazza stava tornando a casa, a Pizzighettone, dopo il lavoro. Oggi, nonostante l’indicibile dolore di chi le voleva bene e lo sconcerto generale, non c’è nessun colpevole. Il caso è stato infatti archiviato.

“E noi, che sappiamo che non è stata colpa sua, perché lo hanno detto e ripetuto, anche se evidentemente ignorati, quattro testimoni che viaggiavano sulle auto dietro di lei. Quindi, per andare avanti e sopportare tutto questo, continuiamo a prendere farmaci per dormire e a farci seguire da psicologi”. È l’amaro commento di Walter Conzadori, papà della 34enne, che morì investita, di ritorno dal lavoro, nel Ferragosto del 2020 e per cui, mercoledì, è stato archiviato il caso. Per la magistratura, infatti, non c’è nessun colpevole per la morte della ragazza che ha perso la vita al passaggio a livello di via Case Campagna. Erano quattro gli operatori di Rfi indagati per omicidio colposo.

La donna tornava dal Famila di Codogno, dove era dipendente e guidava la sua Citroen C1 rossa. Un treno Milano Mantova l’ha travolta mentre attraversava i binari, a 100 chilometri orari, scaraventandola a decine di metri. Un colpo violentissimo, che le ha strappato la giovane vita all’istante e per cui, ancora oggi, nessuno ha dato giustificazioni né pagherà. “Sappiamo bene quante volte la sbarra ha creato problemi in quel punto ma, purtroppo, quella volta è andata male – ricorda ancora il papà –. Due testimoni hanno spiegato subito, e uno in particolare più volte, che la sbarra dal lato di Codogno si era alzata poco prima che arrivasse Elisa. Poi si sono aggiunti altri testimoni, ci chiediamo come mai, davanti a questa evidenza, non sono stati ascoltati e siamo all’archiviazione”.

La famiglia spera almeno non sia più considerata l’ipotesi che la donna abbia forzato la sbarra. La Procura di Lodi aveva portato avanti, sul caso, una lunga inchiesta, con ripetuti accertamenti di super esperti. Non sono però stati trovati riscontri di malfunzionamenti tecnici del passaggio a livello o di altri impianti connessi. Tanto che ora, nonostante la decisa difesa dei legali dei familiari e del fidanzato di Elisa, è stata accettata la richiesta di archiviazione della Procura e non sono state ordinate, dal giudice per le indagini preliminari, nuove verifiche.

Walter Conzadori aggiunge: "È stata una brutta sorpresa per noi, abbiamo cercato di fare il possibile per chiarire i fatti, c’è sicuramente un errore. Andiamo dagli psicologi perché dare la colpa a una ragazza, che ha fatto tutto ciò che doveva fare, non è giusto. Io non riesco a capire. Dicono che non ci sono colpevoli, ma per noi la colpa potrebbe essere della manutenzione. Anche i tecnici che hanno guardato la cabina dell’impianto in questione l’hanno definita “distrutta”, con fili rosicchiati e che si toccavano l’uno con l’altro, marci, oltre relé bruciati. Non hanno tenuto in considerazione neanche la perizia dei tecnici”.

Poi la promessa: "Non finisce qui. Noi faremo di tutto, andando anche verso la politica, per far riaprire questo caso. Siamo in mano a Silvana Commaroli, affiancata da Francesco Salvini, presidente delle Infrastrutture e se non è abbastanza andremo avanti. Devono mandarci degli ispettori per riaprire il caso!”. Ilaria Ceriali, avvocato della famiglia Conzadori, ha invece preferito non rilasciare dichiarazioni. A difendere la sorella di Elisa e il fidanzato ha pensato l’avvocato Fabio Sbravati, che osserva: “Non mi sento di commentare, perché abbiamo ricevuto ieri pomeriggio il provvedimento e va analizzato, quindi è presto. Ma chiaramente non possiamo condividerne il contenuto, valuteremo e poi ci determineremo”.