
Il maxi controllo sul fiume Po è durato ore
Lodi – “Prevenzione e repressione dei reati lungo il fiume Po, noi ci siamo!”. È crescente l’impegno delle forze dell’ordine nella tutela delle aree verdi e dei fiumi. Il 15 giugno 2025, quindi, si è svolta una maxi operazione interprovinciale a tutela dell’ambiente e della legalità. Oggi, lungo i 100 chilometri del fiume Po compresi tra Lodi e Parma, è andata in scena un'importante operazione di controllo ambientale coordinata dalle polizie provinciali di Lodi, Cremona, Piacenza e Parma. Iniziativa portata avanti con il supporto dei Carabinieri Forestali e delle guardie ittico-venatorie volontarie.
Un’azione senza precedenti, non soltanto per l’ampiezza del territorio coinvolto, ma soprattutto per la sua natura preventiva e dichiarata. L’iniziativa, denominata “Operazione Po Estate”, è nata con l’obiettivo di monitorare il fiume, tutelare l’ecosistema e sensibilizzare cittadini e pescatori sui comportamenti corretti da tenere lungo le sponde del Grande Fiume: contro bracconaggio, ecofurbi, pesca abusiva, eccetera.
Il via alle operazioni è stato dato tra le 8 e le 8:30, con una prima chiamata di coordinamento che ha visto coinvolti i referenti provinciali e il comandante del Nucleo Investigativo dei Carabinieri Forestali, capitano Luisa Lauricella.
Il centro operativo è stato allestito a Castelnuovo Bocca d’Adda, dove si sono ritrovati gli equipaggi delle province di Lodi e Cremona per un primo sopralluogo, prima di iniziare la perlustrazione fluviale a bordo delle barche della provincia di Piacenza. Il controllo ha visto la partecipazione di circa venti equipaggi delle polizie provinciali, tre nuclei dei Carabinieri Forestali (Pavia, Lodi e Cremona), sette veicoli delle polizie provinciali e due imbarcazioni – una delle quali appartenente alle guardie volontarie di Piacenza.
I team si sono suddivisi il fiume in settori: da Somaglia verso valle, da Castelnuovo verso monte, e altri ancora hanno operato tra San Nazzaro, San Rocco al Porto, Guardamiglio e i tratti più meridionali in gestione a Cremona e Parma. Le barche hanno proceduto lentamente, a non più di 4-5 km/h, per ispezionare accuratamente anche le sponde meno accessibili via terra.
A spiegare le finalità dell’intervento è stato Massimiliano Castellone, per la provincia di Lodi, insieme a Matteo Re, ufficiale della provincia di Piacenza e coordinatore dei servizi ittico-venatori. Con loro anche Marco Trentarossi, commissario della provinciale di Cremona, e Paolo Schianchi, responsabile per Parma del servizio ittico-venatorio.
Grande anche l’apporto delle guardie volontarie. “Non è stato semplice organizzare tutto questo e a breve avremo il bilancio dell’ispezione”, ha dichiarato Castellone, “ma l’urgenza di agire in modo visibile e condiviso ci ha convinti. L’ultima operazione, a gennaio, era stata finalizzata a contrastare il bracconaggio: proprio allora un uomo fu denunciato per l’uso di richiami vietati per uccelli. Stavolta l’obiettivo era fare la prevenzione”.
Durante le perlustrazioni sono stati effettuati controlli a pescatori e campeggiatori, con particolare attenzione al rispetto delle ordinanze contro gli incendi e all’abbandono dei rifiuti. “Ricordiamo che lasciare immondizia lungo il Po è un reato”, ha ribadito Castellone, sottolineando anche il valore educativo dell’operazione.
L’intervento si inserisce in un più ampio programma di collaborazione tra province confinanti, già sperimentato nei mesi scorsi con una battuta interregionale. È stata svolta il 13 aprile all’Isola Serafini di Castelnuovo Bocca d’Adda, zona di confine tra tre province e habitat di cinghiali soggetti ad abbattimento obbligatorio per contenere la PSA (Peste Suina Africana).
La chiusura delle operazioni è avvenuta alle ore 12, senza segnalazioni gravi, ma con diversi controlli e ispezioni preventive. “La tutela del Po è una responsabilità condivisa – hanno concluso i coordinatori – e la nostra presenza vuole essere un segnale forte: il fiume va rispettato, vissuto con coscienza e protetto ogni giorno”.