MARIO BORRA
Cronaca

Allarme Dengue, a Castiglione i cittadini si mettono in coda per lo screening: “Col virus non si scherza”

Nel paese che conta già tre casi, tra cui una bambina di tre anni, 104 abitanti si sono messi in fila nella prima giornata del test di massa. I familiari dell’anziano contagiato: "Ha rischiato ma ora sta bene"

Codogno, screening tra i cittadini di Castiglione per individuare la Dengue

Castiglione d’Adda (Lodi) – In circa dieci minuti, attorno alle 15 di ieri pomeriggio, sono stati almeno una quindicina i castiglionesi che hanno raggiunto l’ambulatorio al primo piano dell’ospedale di viale Gandolfi a Codogno per sottoporsi al prelievo di sangue su base volontaria dopo i tre casi di febbre Dengue scoperti a Castiglione d’Adda. A cui poi oggi si è aggiunto un quarto caso, una persona ultraottantenne, residente sempre a Castiglione d’Adda nei pressi degli altri tre casi, già da giorni ricoverato e in via di miglioramento.

Lo screening

L’esame permetterà di capire se si è entrati in contatto con il virus attraverso l’analisi degli anticorpi e sarà uno screening importante valutato successivamente dal Policlinico San Matteo di Pavia. L’invito dunque sembra avere avuto successo (104 persone arrivate in totale nell’arco della giornata) anche se la possibilità di fare il test è esteso anche alle giornate di oggi, dalle 8 alle 12 e lunedì, dalle 8 alle 16.

L’appello del sindaco

“Faccio appello ai miei concittadini di sottoporsi all’esame che è gratuito – ha ribadito ieri il sindaco di Castiglione, Costantino Pesatori –. È un’opportunità importante che dobbiamo cogliere. Preoccupazione in paese? Non più di tanto. La gente è tranquilla anche se poi, magari, si scopre tra qualche giorno che i casi aumentano e la paura dilaga. Vediamo. Come amministrazione ci siamo mossi subito con un’ordinanza per avvisare le persone a seguire un comportamento di un certo tipo".

La richiesta del Pd

Intanto la consigliera regionale Roberta Vallacchi (Pd) ha chiesto che si utilizzino spazi a Castiglione d’Adda, non a Codogno per gli esami del sangue. "Una decisione che rischia di ridurre di molto l’adesione alla campagna. Difficile che tanti cittadini si spostino fino a Codogno per il test. A Castiglione d’Adda ci sono ambulatori, già utilizzati come punto prelievi, che possono essere destinati allo screening. La Regione non li ha neppure presi in considerazione. Chiediamo di farlo al più presto".

I castiglionesi

In ospedale a Codogno, intanto, ieri tra le 14.30 e le 15 i castiglionesi, dopo l’accettazione al Cup, sono entrati in ambulatorio con le fasi del prelievo durate pochi minuti. "Abbiamo risposto all’appello e siamo venuti subito, ma non siamo preoccupati", dicono in coro. Sulle scale incontriamo una parente stretta dell’88enne castiglionese, uno dei tre casi finiti in ospedale dopo essere stato punto dalla zanzara Aedes.

"I sintomi sono stati febbre alta a 39 e irrigidimento muscolare. È stato portato prima al nosocomio di Codogno e poi a Lodi dove gli esami hanno riscontrato una encefalite virale. È stato ricoverato a Codogno per una settimana e adesso si farà qualche giorno al reparto di malattie infettive del Delmati di Sant’Angelo. Ha veramente rischiato, ma ora è fuori pericolo. Dove può essere stato punto dalla zanzara? Chi lo sa. Lui ha un orto e tutto può essere avvenuto lì, ma non si sa". I casi sono saliti a quattro, oltre all’88enne ci sono una bambina di tre anni, ricoverata a Lodi, ma non grave, un 60enne già guarito e a casa e la persona ultraottantenne in via di miglioramento. Tutti risiedono non lontano dal primo soggetto infettato dal virus. Secondo quanto sottolineato da Regione Lombardia, si tratta di casi di infezione non legata a viaggi in paesi dove la malattia è endemica e, considerato il tempo di incubazione della malattia, è da ritenere che abbiano avuto un’origine contemporanea.