GIOVANNI CHIODINI
Economia

Magneti Marelli di Corbetta, la produzione si normalizza: “Ora garanzie per l’occupazione”

Nello stabilimento del Milanese superata la crisi determinata dalle forniture. I sindacati: “Il 10 settembre tavolo con l’azienda”

Lo stabilimento della Magneti Marelli

Lo stabilimento della Magneti Marelli

Corbetta (Milano) - “La situazione allo stabilimento della Marelli di Corbetta si sta regolarizzando. La fornitura del materiale necessario alla realizzazione delle commesse, che fortunatamente non sono mai mancate, è ripresa senza più le interruzioni del passato. Di conseguenza in queste settimane si sono ridotti i giorni di fermo produzione, che obbligavano i dipendenti a stare a casa e a recuperare in un secondo momento, soprattutto al sabato, le ore non lavorate” testimonia Antonio Del Duca, sindacalista della Fiom Cgil.

Sulle prospettive future di Marelli e nello specifico dell’unità produttiva di Corbetta, sindacati e lavoratori sapranno qualcosa di più nell’incontro fissato per il prossimo 10 settembre. Mentre al ministero, dopo l’incontro di fine luglio, azienda e sindacati si ritroveranno il primo ottobre. Nella sede romana la direzione di Marelli a fine luglio aveva illustrato i risultati del primo semestre del 2025, che risentono del calo dei volumi con conseguenti inevitabili ricadute sulla redditività. Ma aveva anche annunciato che il tribunale americano aveva sbloccato una ulteriore tranche di liquidità, garantendo quindi l’operatività produttiva. Al Ministero i sindacati hanno richiesto “di attivare tutti gli strumenti possibili, senza escludere anche una partecipazione diretta nell’azienda, affinché vengano garantite produzioni, investimenti e i livelli occupazionali”.

Magneti Marelli, storico colosso italiano nel settore della componentistica automobilistica, sta affrontando una crisi profonda, culminata con la presentazione lo scorso 11 giugno di un’istanza di fallimento Chapter 11 negli Stati Uniti, un passo obbligato per affrontare una situazione debitoria che supera i 4 miliardi di euro, a fronte di un fatturato annuo di circa 10 miliardi. Lo scorso 28 luglio, al termine della procedura, Marelli non ha ricevuto offerte superiori, pertanto, come indicato nell’accordo di supporto alla ristrutturazione precedentemente comunicato, Marelli prevede di uscire dal Chapter 11 nel 2026 sotto la proprietà dei suoi principali finanziatori, con in testa il fondo Strategic Value Partners, accanto a Deutsche Bank, Mbk Partners, Fortress Investment Group e Polus Capital Management. Successivamente Marelli ha ottenuto dai propri finanziatori l’accesso a ulteriori 130 milioni di dollari del finanziamento di 1,1 miliardi di dollari che, come testimoniato da fonti sindacali, sta permettendo alla società di continuare a servire i propri clienti.