CHRISTIAN SORMANI
Economia

Risparmio Casa, trasferimenti punitivi e stipendi mancati. La denuncia della Cgil

Scatta lo stato di agitazione proclamata da Filcams nei punti vendita di Legnano e Nerviano. Per il sindacato c’è un trattamento discriminatorio nei confronti dei dipendenti ex Grancasa

L'inaugurazione di Risparmio Casa a Legnano, il punto vendita al centro della vertenza insieme a Nerviano

L'inaugurazione di Risparmio Casa a Legnano, il punto vendita al centro della vertenza insieme a Nerviano

Situazione incandescente nei punti vendita Risparmio Casa di Legnano e Nerviano. La Filcams Cgil Ticino Olona ha proclamato lo stato di agitazione a seguito di gravi inadempienze denunciate nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori, in particolare quelli provenienti dall’ex Grancasa, azienda di cui Risparmio Casa ha acquisito un ramo il 4 novembre 2023.  Secondo quanto riportato dal sindacato, i dipendenti interessati non hanno ancora ricevuto la retribuzione del mese di aprile, nonostante il contratto collettivo nazionale e il regolamento aziendale fissino la scadenza del pagamento al 10 maggio. Una mancanza non solo formalmente grave, ma che, a detta della Filcams, si configura come un atto discriminatorio: il mancato versamento riguarda infatti esclusivamente il personale proveniente da Grancasa, creando così una spaccatura tra colleghi e un clima lavorativo segnato da ingiustizia e disparità.  A peggiorare ulteriormente la situazione, l’organizzazione sindacale denuncia trasferimenti unilaterali imposti dall’azienda, con destinazioni a centinaia di chilometri di distanza dalle abitazioni dei dipendenti coinvolti. Trasferimenti che, oltre a non essere stati oggetto di confronto con le parti sociali, avrebbero un impatto pesante sulla vita personale e familiare dei lavoratori, già messi a dura prova dal ritardo negli stipendi. «Non siamo di fronte a semplici irregolarità – afferma Filcams Cgil Ticino Olona – ma a comportamenti gravi e lesivi della dignità delle persone. Non si può giocare con la vita delle lavoratrici e dei lavoratori come se fossero numeri da spostare su una scacchiera. L’azienda deve rispondere delle proprie responsabilità». Lo stato di agitazione è quindi già attivo e il sindacato si riserva di adottare ulteriori forme di mobilitazione e protesta, incluso lo sciopero, per tutelare il reddito e i diritti delle persone coinvolte. “Non accetteremo imposizioni, discriminazioni né abusi. Le lavoratrici e i lavoratori non sono numeri. Sono persone”, si legge in chiusura del comunicato  La vertenza è destinata a far discutere, anche per le implicazioni che potrebbe avere su altre realtà aziendali coinvolte in acquisizioni e riorganizzazioni, e sarà seguita con attenzione sia dal mondo sindacale che dalle istituzioni locali.