
Il passaggio in. località Gambarina a Boffalora sopra Ticino e il fiume oggetto negli ultimi giorni di un massiccio abbandono di rifiuti
È a tutti gli effetti un’area degradata sulla quale occorre mettere mano al più presto. Non è solo una questione di decoro perché situata vicino al fiume Ticino, ma anche di sicurezza. È la zona tra la località Gambarina a Boffalora sopra Ticino e il fiume, oggetto negli ultimi giorni di un massiccio abbandono di rifiuti. Dalla spiaggetta all’uscita, oltre alle bottigliette di vetro e alle lattine disseminate ovunque, si incontrano due grosse montagne di immondizia.
Probabilmente lasciata dai vacanzieri degli ultimi giorni che hanno preso d’assalto la spiaggetta. "Sono venuta al Ticino nel fine settimana in bicicletta e mi sono trovata di fronte ad uno spettacolo orribile", ha commentato Titty di Magenta. Ma non è solo un problema di rifiuti. L’accesso a quella spiaggetta è stato interdetto al passaggio ciclopedonale perché dal mese di dicembre 2024 al mese di maggio 2025 si sono verificati ben 11 roghi di veicoli.
Cinque di questi sono bruciati direttamente, gli altri perché si trovavano parcheggiati vicino a quelli incendiati. Perché una persona ha combinato così tanti guai? Le indagini sono ad una svolta. I sospetti vertono su un uomo di origini bosniache che frequentava quei luoghi perché si prostituiva con altri uomini conosciuti su internet. Al momento dell’incontro pattuiva il costo della prestazione, consumavano il rapporto, ma alla fine pretendeva più soldi di quelli fissati all’inizio. E partiva con le estorsioni. Per far capire al cliente che non scherzava affatto dapprima si limitava ad incendiare dei cumuli di rifiuti, poi si ha cominciato a portarsi del liquido infiammabile e procedeva all’incendio dei veicoli. Inoltre, come è stato testimoniato da persone che la frequentano spesso, quella è considerata anche zona di spaccio.
È un’area facilmente raggiungibile, lontana da occhi indiscreti e, quindi, si presta per questo genere di attività. Telecamere e fototrappole ci sono. Servirebbe un presidio fisso con Polizia locale, Carabinieri o altre forze dell’ordine. Ma è un’ipotesi impossibile da realizzare considerato il numero di uomini in organico e la vastità del territorio da controllare.
Graziano Masperi