
Il sindacalista Luciano Pellizzaro della Filctem Cgil davanti al centro di ricerca oncologico
Sospendere e ritirare immediatamente la procedura di licenziamento: è quanto hanno chiesto i sindacati ai vertici di Nerviano Medical Sciences durante l’incontro in Assolombarda, con i rappresentanti del fondo cinese Pag, proprietario del gruppo. In gioco il futuro di 73 ricercatori del centro oncologico, un patrimonio di competenze che rischia di andare disperso. "Abbiamo chiesto di bloccare i licenziamenti – dichiara Luciano Pellizzaro (Cgil) – per avere il tempo di aprire il confronto con il ministero delle Imprese e del Made in Italy. Il governo è già intervenuto per difendere eccellenze del made in Italy: un centro di ricerca oncologica meritare la stessa attenzione". La posta in gioco va ben oltre i posti di lavoro. La chiusura dei reparti di ricerca a Nerviano significherebbe disperdere anni di investimenti pubblici e privati.
Tra il 2010 e il 2018, infatti, NMS ha attraversato fasi critiche che hanno richiesto interventi straordinari: 35 milioni arrivati da Finlombarda, Regione Lombardia tramite la Rete oncologica lombarda e la Fondazione regionale per la ricerca biomedica (Frrb), che ha controllato l’azienda fino al 2018 e mantenuto una quota del 10% fino al 2024. Quei fondi hanno permesso di evitare la chiusura e di sviluppare progetti innovativi, come nuovi inibitori e linee cellulari. Grazie a questi programmi è stato possibile arrivare a farmaci come Entrectinib, approvato come terapia mirata per alcuni tumori del polmone e del cervello. Nel 2024 la Frrb ha ceduto la sua quota per 29,2 milioni, destinandone parte alla Regione Lombardia per ridurre il debito derivante dai finanziamenti straordinari. Parallelamente NMS ha beneficiato di numerosi bandi regionali ed europei in oncologia, medicina personalizzata e tumori rari.
Intanto, tra le soluzioni immediate, si fa strada l’ipotesi di un “buy out“ dei lavoratori, pronti a costituirsi in società nei settori di chimica e biologia, con l’attuale azienda a fare da consulente o garante. Ma il tempo stringe: restano solo 60 giorni per costruire una proposta alternativa.