
La protesta dei lavoratori Nms di Nerviano, a rischio oltre cento professionisti
I sindacati e i rappresentanti dei lavoratori sono stati convocati in Regione per le 10 del prossimo 29 luglio, mentre a Roma sarà un’interrogazione parlamentare presentata dal deputato Fabrizio Cecchetti a mettere sotto i riflettori la situazione nella Nerviano Medical Sciences, realtà consolidata nel mondo della ricerca scientifica dove l’attuale proprietà ha annunciato l’intenzione di dismettere il settore ricerca, licenziando oltre cento professionisti.
Sono questi i primi risultati della mobilitazione decisa dalle sigle sindacali dopo l’annuncio della proprietà, mobilitazione che aveva come primo obiettivo la necessità di portare la questione sui tavoli della politica regionale e nazionale. La convocazione in Regione, confermata da Daniele Calcaterra, di Femca Cisl, arriva dopo che nei giorni scorsi era stata la consigliera della Lega, Silvia Scurati, a presentare una richiesta di audizione urgente in IV Commissione Attività produttive proprio per affrontare la situazione occupazionale che coinvolge la Nerviano Medical Sciences.
Questa settimana, poi, è arrivata anche un’interrogazione parlamentare indirizzata al ministro delle Imprese e del Made in Italy e al ministro del Lavoro presentata dal deputato Fabrizio Cecchetti, pure lui della Lega. "Chiediamo a ministri Imprese e Lavoro un intervento urgente, subito un tavolo confronto e ogni azione di tutela – ha detto Cecchetti -. La situazione che sta vivendo la società Nerviano Medical Sciences è gravissima. Parliamo di un centro d’eccellenza nazionale nella ricerca oncologica, oggi a rischio per la scelta dell’attuale proprietà di interrompere l’attività di ricerca e procedere con una possibile riorganizzazione. La notizia dell’avvio dello stato di agitazione dei lavoratori preoccupa profondamente: la proprietà, rappresentata dal fondo cinese Pag, avrebbe deciso di non proseguire l’attività di ricerca, compromettendo il futuro dell’unico centro italiano capace di sviluppare farmaci antitumorali dalla fase di laboratorio fino alla produzione. Non si tratta solo di una crisi aziendale, ma di una scelta che rischia di smantellare un patrimonio scientifico e umano con conseguenze pesantissime per il territorio, per la sanità italiana e per l’intero settore farmaceutico nazionale".
Un appello all’intervento delle istituzioni è arrivato anche da Mario Principe, segretario generale Cgil Ticino Olona: "La ricerca è un patrimonio del nostro paese. Serve una visione industriale e pubblica che valorizzi il potenziale di Nerviano come motore di sviluppo scientifico, sanitario ed economico".