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Castano Primo, CasaPound all'attacco del sindaco: "Prepotenti e mafiosetti, il Comune si è intascato i soldi"

Il presidente nazionale del movimento di estrema destra non usa mezzi termini dopo la bagarre con il primo cittadino Giuseppe Pignatiello

Gianluca Iannone

Castano Primo (Milano), 12 settembre 2015 - "Avevamo, tramite l'associazione "La focosa", prenotato la tensostruttura già tre mesi fa, versando anche una caparra in denaro. Quei soldi li ha presi il Comune di Castano, perché la tensostruttura è sua. Il sindaco, che oggi si erge a icona della legalità e dell'antifascismo, lo sapeva da mesi che qui avremmo fatto delle attività. Quindi non regge che abbia deciso di revocarci il permesso, proprio al termine della nostra conferenza stampa, quando dovevamo cominciare a montare e allestire tutto per la tre giorni. Sgomberi in vista? Non abbiamo motivo di andarcene da Castano Primo".

Gianluca Iannone, presidente nazionale di CasaPound, il movimento di estrema destra che in questi giorni fino a domenica 13 settembre è protagonista del proprio raduno nazionale alla tensostruttura del campo sportivo di Castano Primo, non usa mezzi termini. "Quanto successo a Castano Primo, con il sindaco Giuseppe Pignatiello che all'ultimo momento ci ha revocato il permesso, dato però già tre mesi fa, ricorda un po' l'Italia: nessuno si assume le sue responsabilità, i patti non sono rispettati, ma i soldi sono dati, presi e intascati. Non ci facciamo di certo rovinare l'umore e la qualità della vita da prepotenti e mafiosetti, come sono il sindaco e quelli che gli stanno attorno".