Arrestata la banda di Mirko Rosa: venti nuovi indagati per evasione fiscale

Finiscono sotto sequestro una dozzina di automobili di grossa cilindrata, terreni, conti correnti e un camion pubblicitario di Davide Gervasi

Mirko Rosa (StudioSally)

Mirko Rosa (StudioSally)

Legnano (Milano), 24 giugno 2015 - Una Smart che non si trova e venti nuovi indagati. Prosegue il lavoro degli inquirenti impegnati nelle indagini sui presunti affari sporchi di Mirko Rosa e degli altri “bad boys”, ovvero soci, amministratori commerciali e collaboratori della catena Mirkoro fino allo scorso anno. I militari della Guardia di Finanza di Legnano hanno effettuato perquisizioni e posto sotto sequestro una dozzina di automobili di grossa cilindrata (manca però all’appello una piccola utilitaria, una Smart), terreni, conti correnti e un camion pubblicitario. Il tutto riconducibile alle società che facevano capo ai Mirkoro.

Oltre ai quattro in prigione (tra cui Mirko Rosa e l’ex socio Giacomo De Luca), ai cinque ai domiciliari e ai due con obbligo di firma, sono state ora iscritte nel registro degli indagati altre venti persone, tra cui il padre di Rosa (al quale erano intestati alcuni dei negozi) e un noto libero professionista di Legnano. Ieri poi, nel carcere di Busto Arsizio, si è tenuto l’interrogatorio di De Luca da parte pm Nadia Calcaterra e di fronte il gip Giuseppe Limongelli. Le uniche indiscrezioni che trapelano è che il lavoro continua e che si sta raccogliendo nuovo materiale da vagliare su interessanti elementi di indagine.

Per il momento nessuno è ancora da considerarsi colpevole (le accuse sono tutte racchiuse nella cornice dell’associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale, alla ricettazione e al riciclaggio di oro, nonché alla falsa fatturazione per operazioni inesistenti) e che gli arresti sono stati disposti come misure cautelari (l’ordinanza è stata firmata dal gip Nicoletta Guerrero) in attesa di giudizio.

di Davide Gervasi