
Michele Fiore originario di Bari insegna Italiano Storia e Geografia alle medie di Boffalora sopra Ticino nel Milanese Passato di ruolo dovrà traslocare nel Varesotto
Boffalora Ticino (Milano) – Il 29 maggio Michele Fiore, professore alle scuole medie di Boffalora Sopra Ticino, nel Milanese, informa i genitori all’assemblea di classe che, dal prossimo anno scolastico non ci sarà più. Ha avuto una nomina di ruolo ed è stato assegnato a una scuola della provincia di Varese. Alla notizia, i genitori decidono, dopo aver avvisato la preside e i colleghi del professor Michele Fiore, di scrivere una lettera da inviare all’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia e alla segreteria del ministro e dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, per chiedere che il docente possa restare a Boffalora dove, in tre anni, è riuscito a creare un rapporto speciale con tutta la comunità. Insieme alla lettera, hanno spedito un documento con tutte le firme dei genitori e degli studenti. L’obiettivo finale è convincere chi gestisce le nomine di concedere al professor Michele Fiore una deroga per continuare a insegnare nel plesso del paese in riva al Ticino e proseguire il ciclo di insegnamento cominciato tre anni fa.

Fiore avrebbe voluto diventare un direttore di un museo prestigioso ma il destino l’ha dirottato verso l’insegnamento (per la gioia di mamma Franca e papà Enzo che l’hanno sempre sognato docente). Professore di 34 anni, che insegna Italiano, Storia e Geografia, è stato travolto dall’iniziativa dei genitori e degli alunni, decisi a trattenerlo a tutti i costi. La sua professionalità, unita ad una grande passione, l’hanno reso “insostituibile”.
Professore, che effetto le ha fatto sapere della lettera e delle firme di genitori e studenti per trattenerla a Boffalora?
"Stiamo parlando di un lavoro. Ma un gesto di affetto enorme, così grande, mi ha lasciato senza parole, sbigottito. Io ho sempre creduto che sia necessario donarsi, gratuitamente, e che, alla fine, quel che si semina si raccoglie. Credo nel potere dell’istruzione, se lavoro lo faccio per il bene della scuola e dei ragazzi. Ma non me lo aspettavo. Aver ricevuto un dono così bello da parte di genitori e studenti significa che evidentemente qualcosa ho seminato...”
Perché pensa sia accaduto?
"La scuola, il preside, la vicepreside, i colleghi, il sindaco, i genitori… tutti mi hanno fatto respirare da subito aria di casa. Questo ho sempre detto alla mia famiglia, che è di Bari, raccontando della mia vita a Boffalora. Io mi sono limitato a pormi con il massimo dell’umiltà e della modestia a servizio della comunità. Credo che questo atteggiamento sia stato ben visto e mi abbia permesso di avere questa bellissima relazione con la tutti. Fosse stato per me, avrei già acquistato casa a Boffalora. In tre anni ho imparato, grazie a colleghi e anche agli studenti, a conoscere la comunità ed è nato qualcosa di molto forte e sincero”.
Come mai è tanto apprezzato dai suoi studenti?
"Difficile rispondere a questa domanda. Parliamo di ragazzi delle medie, quindi di adolescenti che stanno attraversando un momento delicato della loro vita. È un periodo in cui è facile scontrarsi con le generazioni più grandi, con i genitori ad esempio. I ragazzi che ho seguito, in particolare quelli che hanno appena terminato la seconda media, hanno capito che ci possono essere anche delle guide da seguire, magari dei docenti. Questo mi ha permesso di creare una didattica diversa con tanti laboratori e con un coinvolgimento continuo da parte degli studenti. Non li ho mai trattati come bambini, a volte li ho trattati come fossero miei coetanei. Ho cercato di insegnare andando oltre a quello che c’è scritto sul libro di scuola”.
Pensa che l’accorata richiesta di genitori e alunni possa andare a buon fine? Sarà ancora a Boffalora il prossimo anno?
"Non so, francamente, quanta speranza ci sia che questa bella iniziativa vada a buon fine. Io posso solo dire che, da parte mia e della comunità c’è questo grande desiderio. Mi auguro che non finisca nel nulla… Sarebbe bello se andasse tutto per il meglio. Si sentono sempre più spesso episodi negativi riguardo all’ambiente scolastico, anche riguardo ai docenti. Questa, invece, è un’iniziativa speciale e positiva. Meriterebbe di avere un lieto fine. Come si dice nel mondo social, spero che questa cosa faccia rumore. Io auspico, con tutto il cuore, che chi può fare qualcosa lo faccia. Sarebbe un bel segnale”.