
Magenta, il parroco nell’omelia ha ricordato l’impegno dell’uomo nel volontariato. All’inchiesta fare chiarezza
Una comunità sconvolta ha dato l’addio ieri a Egidio Ceriani, l’ottantunenne che ha perso la vita – e provocato la morte di altre tre persone – nell’incidente avvenuto sull’autostrada A4 il 27 luglio scorso. Il funerale è stato celebrato nella basilica di San Martino, alla presenza di parenti, amici e conoscenti, profondamente colpiti da una vicenda che ha lasciato sgomento e dolore. Don Federico Papini, durante l’omelia, ha ricordato Ceriani come un artigiano stimato, celibe ma parte di una famiglia molto conosciuta in città, suo fratello Tarcisio, Cavaliere della Repubblica, è stato a lungo presidente del Centro Missionario Magentino. Il parroco ha sottolineato il suo impegno nel volontariato, in particolare con la Società di San Vincenzo de Paoli. Al termine della cerimonia, la salma è stata accompagnata al forno crematorio, senza corteo funebre.
Domenica 27 luglio Ceriani era uscito come d’abitudine per partecipare alla messa, ma non ha mai fatto ritorno a casa. Preoccupati, i familiari hanno allertato i carabinieri, che poco dopo li hanno informati della sciagura. L’anziano, per cause ancora da chiarire, aveva imboccato contromano l’autostrada all’altezza del casello di Arluno, dopo aver effettuato un’inversione a U sulla corsia di uscita. Convinto di trovarsi sulla corsia di marcia lenta, ha proseguito invece sulla corsia di sorpasso in direzione opposta. Alcuni automobilisti sono riusciti ad evitare la vettura di Ceriani, non così un veicolo sul quale viaggiavano in direzione Milano Amodio Valerio Giurni (37 anni, bancario), Mario Paglino (52, designer), Gianni Grossi (54, designer) e l’architetto Silvia Moramarco (37), moglie di Giurni. L’impatto frontale è stato devastante: sono morti Ceriani, Giurni, Paglino e Grossi. L’unica sopravvissuta, Silvia Moramarco, si trova ancora ricoverata all’ospedale Niguarda di Milano. A parlare pubblicamente è stato Francesco Ceriani, fratello minore di Egidio: "Non era un uomo solitario. Aveva amici, usciva, si confrontava con tutti in modo diretto e sincero. Era stimato per la sua competenza, la sua onestà e la sua mitezza. Negli ultimi anni si era preso cura della nostra anziana madre con grande dedizione. Siamo distrutti da quanto accaduto. È qualcosa che non riusciamo ancora a spiegarci, e ci addolora profondamente sapere che altre famiglie sono state colpite. Per noi Egidio era un punto fermo, un esempio di bontà e rettitudine".
Nei giorni precedenti, si erano già svolti i funerali delle altre vittime: Giurni è stato sepolto il 31 luglio nella sua Basilicata, a Tito, nel convento di Sant’Antonio di Padova. Paglino e Grossi hanno ricevuto l’ultimo saluto a Novara, il 1° agosto, nella basilica di San Gaudenzio. Una tragedia che continua a scuotere le coscienze e a sollevare interrogativi su sicurezza, età alla guida e prevenzione: quattro vite spezzate in un istante, in un incidente che lascia solo dolore.