
Il presidio dei ricercatori davanti ai cancelli della Nerviano medical sciences
È la presenza delle bandiere dei sindacati al di fuori della sede della Nerviano medical sciences a testimoniare il via allo stato di agitazione che ha come obiettivo scongiurare il licenziamento di un centinaio di ricercatori che qui lavorano. Ieri a mezzogiorno sono stati i rappresentanti sindacali, che poche ore prima avevano lanciato l’allarme, a presentarsi di fronte alla sede dell’azienda per testimoniare la vicinanza ai lavoratori. Come noto martedì scorso, nella sede di Assolombarda, l’azionista di maggioranza Fondo Pag, attraverso la direzione di Nms, aveva dato notizia alle organizzazioni sindacali (Filctem CGIL, Femca Cisl e Uiltec Uil) e al coordinamento delle Rsu di Nerviano medical sciences, della volontà di cessare tutte le attività di ricerca del gruppo attraverso il licenziamento dei ricercatori di Chemistry e Biology.
Una scelta obbligata, a detta della proprietà, per evitare la chiusura totale delle attività dell’importante polo che, negli anni, ha scritto pagine importanti della storia della ricerca e della produzione dei farmaci anti-tumorali. Le organizzazioni sindacali e tutti i dipendenti di Nms Group, riuniti in assemblea, avevano subito espresso forte preoccupazione per la perdita dei posti di lavoro, avanzando il sospetto "che questo rappresenti solo l’inizio dello smantellamento delle attività di Nms".
Per questo motivo l’assemblea generale dei lavoratori aveva deciso di iniziare uno stato di agitazione, con mobilitazioni e il coinvolgimento delle Istituzioni Regionali e Nazionali, per arrivare a bloccare i licenziamenti e lo smantellamento del centro di ricerca. La mobilitazione ha avuto come primo atto il blocco degli straordinari da parte dei dipendenti.