
Un'aula di tribunale
Busto Garolfo (Milano) – Avrebbero approfittato dello stato di salute precario e della vulnerabilità di una donna anziana per sottrarle centinaia di migliaia di euro e ottenere l’eredità escludendo gli altri familiari, difesi dal legale Federico Bonzi. Ora, per tre persone residenti a Busto Garolfo, si apre ufficialmente il processo. La Procura della Repubblica di Busto Arsizio ha chiesto il rinvio a giudizio per Maria Rosa B. (75 anni), il marito Maurizio C. (79 anni) e la figlia Tiziana C. (41 anni), tutti accusati – a vario titolo – di appropriazione indebita aggravata, circonvenzione di incapace e truffa, con l’aggravante dell’abuso di relazioni domestiche e di aver causato un danno patrimoniale rilevante.
Secondo la ricostruzione della Procura, guidata dal sostituto procuratore Carlo Alberto Lafiandra (nella foto), i tre familiari – marito, moglie e figlia – avrebbero gestito il conto corrente della signora Regina M., zia materna di Maria Rosa B., ricoverata a partire da ottobre 2021 in una struttura riabilitativa di Busto Arsizio dopo un grave incidente stradale. La donna, già in condizioni di forte deficit cognitivo, sarebbe stata oggetto di operazioni bancarie ingiustificate: tra gennaio e settembre 2022 sarebbero stati effettuati cinque bonifici per un totale di 212.000 euro a favore dei tre imputati. Non solo: nel giugno 2022, Regina – ormai in stato di grave compromissione cognitiva (secondo i medici non più neanche in grado di sostenere test cognitivi) – avrebbe redatto un testamento olografo in cui nominava erede universale proprio la nipote Maria Rosa B., escludendo completamente le altre due parenti: Alessandra B. e Barbara R., quest’ultima nipote per rappresentazione.
Grazie a quel testamento, la signora B. è poi divenuta beneficiaria della polizza vita da 272.302 euro, oltre che di due immobili: uno a Cerro Maggiore (valore stimato 42.000 euro) e uno a Druogno (VB), dal valore di 80.000 euro. A far partire le indagini è stata una denuncia-querela presentata a luglio 2024 dalle due parenti escluse dall’eredità.