PAOLO GIROTTI
Cronaca

Il fratello muore all’improvviso, la famiglia dona un defibrillatore per salvare vite a Parabiago: “Nessuno provi più dolore”

La postazione frutto della generosità di una famiglia colpita da un grave lutto. “Tante vite si perdono ogni anno per arresto cardiaco, bisogna fare qualcosa”

L’inaugurazione di un Dae installato con il supporto di Sessantamilavitedasalvare

L’inaugurazione di un Dae installato con il supporto di Sessantamilavitedasalvare

PARABIAGO – “Mio fratello è mancato nel 2015, improvvisamente, senza aver mai sofferto di nulla. Aveva 52 anni e la disgrazia è successa a casa. Quando è stato trovato dai famigliari i tentativi di rianimarlo sono stati purtroppo inutili. Ha lasciato moglie e due figlie poco più che ventenni”. Con queste parole la sorella del 52enne, deceduto in seguito a un arresto cardiaco, ha voluto dare un senso alla decisione della famiglia dell’uomo che, pur volendo restare anonima, ha deciso di finanziare il prossimo defibrillatore automatico che verrà collocato a Parabiago dall’associazione Sessantamilavitedasalvare, il gruppo che ormai da anni si occupa di diffondere la cultura dei Dae in tutto il territorio, “cardioproteggendo” in questo modo una nuova porzione della città.

L’inaugurazione del nuovo defibrillatore è stata fissata per domenica prossima, 14 settembre, alle 11,30, e la postazione Dae pubblica, collocata in collaborazione con la parrocchia Gesù Crocifisso, troverà spazio in piazza Paolo VI. “La postazione è frutto dell’altruismo di una famiglia - spiega il presidente di Sassantamilavitedasalvare, Mirco Jurinovich - per rinnovare il ricordo di un parente tragicamente morto a causa di un arresto cardiaco”.

È lo stesso Jurinovich, infatti, a farsi portavoce delle motivazioni di questa donazione, riferendo le parole della sorella del 52enne vittima dell’improvviso arresto cardiaco: “Mio fratello è mancato nel 2015 improvvisamente, senza aver mai sofferto di nulla – racconta infatti la donna -. Sessantamilavitedasalvare ci ha fatto scoprire che purtroppo sono tante le vite che si perdono ogni anno per arresto cardiaco, per le quali si può fare o almeno tentare di fare qualcosa; per questo abbiamo deciso di sostenere Progetto Vita Altomilanese, cardioproteggendo il quartiere di Ravello nella speranza che il Dae installato possa servire a chiunque per sopravvivere a un arresto cardiaco, perché quando ti capita una tragedia così ti auguri che nessun altro provi un dolore simile”.

Anche la decisione di restare anonimi discende dall’intenzione di rispettare l’indole altruistica e riservata del 52enne: “Era sempre disposto ad aiutare gli altri, senza aspettarsi nulla in cambio. Non avrebbe voluto comparire… nemmeno con il nome”.

L’associazione presieduta da Jurinovich in questi anni ha contribuito a “punteggiare” tutto il territorio dell’Altomilanese con decine e decine di defibrillatori automatici: all’inizio di qeust’anno era stata presentata al Castello di Legnano un’ulteriore iniziativa che si è concretizzata dotando 20 volontari del gruppo di altrettanti Dae da trasportare in auto durante la giornata e permettere così altri potenziali interventi, dettati dal caso, in tempo reale sulle strade del territorio.