Nicola Palma
Cronaca

Ragazza di 18 anni stuprata a San Zenone: fermato un richiedente asilo grazie all’esame del Dna

La giovane era stata trascinava via in stazione e violentata. L’uomo sarebbe stato individuato a seguito dell’analisi genetica a tappeto effettuata tra gli stranieri del centro di accoglienza Casa Papa Francesco

La stazione ferroviaria di San Zenone, nel Milanese

La stazione ferroviaria di San Zenone, nel Milanese

Milano – Dieci giorni per chiudere il cerchio. Dieci giorni per incastrare l’uomo che avrebbe stuprato la ragazza di 18 anni aggredita nei pressi della stazione ferroviaria di San Zenone al Lambro, in provincia di Milano, nella notte tra sabato 30 e domenica 31 agosto. L'uomo, di cui non sono state ancora comunicate età e nazionalità, è stato fermato mercoledì sera dai carabinieri della Compagnia di San Donato Milanese e del Nucleo investigativo di Milano, coordinati dalla Procura di Lodi: si tratterebbe, stando alle prime indiscrezioni ancora in cerca di conferme, di un cittadino straniero richiedente asilo.

A meno di 72 ore dallo stupro, i militari, su input dei magistrati che stanno seguendo il caso, avevano prelevato il Dna a più di un centinaio di ospiti di un centro d'accoglienza a poche centinaia di metri dal luogo dell'aggressione: è probabile, vista l'accelerazione improvvisa dell'inchiesta, che la soluzione del caso sia arrivata proprio dal confronto tra uno dei profili genetici analizzati dagli specialisti del Ris e quello isolato dagli investigatori durante la primissima fase degli accertamenti medici alla Mangiagalli e dei rilievi della Sezione investigazioni scientifiche.

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La vicenda inizia poco prima delle 23 del 31 agosto. Una diciottenne italiana, reduce da una serata a casa della sorella, sta camminando verso la stazione di San Zenone per prendere l'ultimo treno delle 23.04, che la riporterà a casa nella periferia nord di Milano. In via del Bissone, in prossimità di un sottopassaggio, la ragazza si ritrova davanti uno sconosciuto, che lei descriverà ancora sotto choc come una persona verosimilmente di origine africana, "di carnagione scura e con i capelli ricci".

L'uomo le blocca le braccia, la trascina in un'area verde isolata, sotto un albero: la diciottenne resterà in balìa dello stupratore per circa venti minuti, nonostante i tentativi di divincolarsi dalla sua morsa. Poi l'allarme, il primo intervento dei militari della stazione di Melegnano e il trasporto della vittima prima al Policlinico per le contusioni riportate e poi alla Mangiagalli per il doloroso percorso di esami, accertamenti e supporto psicologico.

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Gli approfondimenti investigativi si sono concentrati sin da subito sull'identikit fornito dalla diciottenne e sull'analisi delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza installate nella zona che ruota attorno allo scalo ferroviario di San Zenone, anche se non ci sono occhi elettronici a presidio del luogo indicato dalla vittima. Otto giorni fa, poi, i carabinieri si sono presentati in una struttura per migranti a due passi dalla stazione e hanno effettuato prelievi a tappeto (su base volontaria) a tutti gli ospiti per confrontarli con quello del presunto aggressore. Ora la svolta.