GIOVANNI CHIODINI
Cronaca

Omicidio suicidio a Corbetta: “Vita Di Bono non era in cura al Servizio psichiatrico”

Il direttore del Dipartimento salute mentale interviene sul caso: “La donna che ha ucciso il marito non era seguita dagli operatori”

Luigi Buccino, 54 anni accoltellato dalla moglie Vita Di Bono di 47 che poi si è tolta la vita

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Corbetta (Milano) –  Vita Di Bono, la quarantasettenne che nella notte tra sabato e domenica ha ucciso a coltellate il marito Luigi Buccino e poi si è uccisa a sua volta, non era in cura al servizio psichiatrico dell’Asst Ovest Milanese.

"Questa donna non risulta tra i pazienti seguiti dalle nostre unità operative che fanno capo agli ospedali di Legnano e Magenta". Lo dice Giorgio Bianconi, direttore del Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze ASST Ovest Milanese. Il sanitario non esclude che la Di Bono sia stata ricoverata in passato al Pronto soccorso per problemi psichiatrici, pare a seguito di un tentativo di suicidio, come risulterebbe dalle testimonianze di alcuni parenti. Quell’episodio però non ha avuto un seguito dal punto di vista sanitario.

«A noi come servizio la signora non si è mai presentata - aggiunge Bianconi -, nè è stata refertata in tempi recenti". "La presa in carico di un paziente psichiatrico è sostanzialmente una sicurezza per il soggetto e per chi gli è vicino. Bastano anche dei piccoli segnali per farci intervenire e, quasi sempre, questo può sventare episodi che altrimenti possono tramutarsi in tragedia. Ci è successo anche oggi. Me lo hanno appena segnalato i miei operatori".

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Di recente lo stesso Bianconi, in occasione della Giornata mondiale dedicata alla salute mentale, aveva ribadito la necessità di affrontare le malattie psichiatriche appena se ne ha la contezza. "Per tutte le persone con problematiche psichiatriche anche lievi, dall’ansia alla depressione legati a momenti di incertezza economica, occupazionale e affettiva, servono servizi facilmente accessibili, dove la cura è un diritto e non è sottoposta ad un pregiudizio. Purtroppo chi ha bisogno di accedere ai nostri servizi lo fa in ritardo. Anche di anni, per le patologie gravi. Bisogna lavorare sulla prevenzione - erano state le sue parole - anche se purtroppo viviamo un periodo con poche risorse, soprattutto umane, medici e altre figure professionali". Il territorio dell’Asst Ovest Milanese, con 460mila abitanti, ha come punti di riferimento cinque servizi territoriali, due reparti ospedalieri e due strutture residenziali. Lo scorso anno gli accessi ai Cps sono stati 7mila, un dato in media con quello nazionale, con un incremento di pazienti di età inferiore ai 18 anni.