PAOLO MATTELLI
Cronaca

Discarica Busto-Casorezzo, il comitato depone le armi dopo oltre 25 anni di sconfitte: “Non abbiamo più idee”

Il gruppo di cittadini che si oppone alla realizzazione di un centro smaltimento rifiuti ha deciso di alzare bandiera bianca "Abbiamo perso tutti i ricorsi, spero che i giovani possano proseguire la lotta". Il nodo della mancanza di sostegno

Il Comitato Cittadini nato contro la realizzazione di una discarica per rifiuti tra Busto Garolfo e Casorezzo

Il Comitato Cittadini nato contro la realizzazione di una discarica per rifiuti tra Busto Garolfo e Casorezzo

Busto Garolfo, 8 luglio 2025 – Il Comitato Cittadini che da più di 25 anni si oppone alla realizzazione di una discarica per rifiuti tra Busto Garolfo e Casorezzo ha deciso di alzare bandiera bianca. L’annuncio dello scioglimento del gruppo è stato fatto attraverso i social ieri mattina. "Abbiamo perso tutti i ricorsi e non abbiamo più idee per portare avanti la nostra battaglia – scrivono in un comunicato - forse una generazione più giovane potrà in futuro, proseguire sulla nostra strada".

Fine di un’epoca

È arrivato il momento di chiudere per una ventina di coordinatori e centinaia di attivisti che a lungo si sono opposti con ogni mezzo al progetto per la realizzazione di una discarica di rifiuti speciali non pericolosi nell’area delle cave di Casorezzo. Nato nell’ottobre del 1999 quando la società Ecodeco presentò i primi progetti per riempire i bacini di coltivazione di cava inutilizzati di rifiuti speciali, il Comitato Cittadini Antidiscarica ha strenuamente tentato con ogni mezzo consentito dalla legge di fermare il progetto.

Negli ultimi decenni la serie di docce fredde con le autorizzazioni rilasciate alla Solter srl da Città Metropolitana per la realizzazione di un riempimento del bacino di cava con 6 sei milioni di metri cubi di rifiuti speciali provenienti da siti non contaminati.

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A Busto Garolfo e Casorezzo sacchi neri in piazza contro la discarica / VIDEO

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Il rammarico

"L’unica cosa che mi lascia l’amaro in bocca – spiega Eleonora Bonecchi, storica presidente del comitato – è di essere stati tutti un po’ ingenui nel gestire la questione, soprattutto con i piani alti della politica. Nei primi anni della nostra battaglia molti in Provincia e Regione ci hanno sostenuto poi negli ultimi decenni le cose sono cambiate e la nostra voce è rimasta inascoltata"

Folla contro la discarica (Studiosally)
Una manifestazione del comitato (Archivio)

Le proteste lungo le strade del territorio, la ricostruzione del presidio dopo che un incendio lo aveva distrutto, le manifestazioni davanti ai palazzi della Provincia e di Regione Lombardia, non hanno fermato le ruspe della Solter, i ricorsi presentati anche con sacrificio economico sono stati respinti e al Comitato non è rimasto che dichiarare forfait.

"Ormai non c’è più nulla da fare, il progetto è stato approvato e non ha più senso proseguire oltre. Io ho iniziato che avevo cinquant’anni ora a 75 anni, mi aspettavo di essere sostituita da qualche giovane più volonteroso e magari più esperto di noi. Nessuno si è fatto avanti e quindi chiudiamo la questione". Uno smacco per chi negli anni ha creduto nella possibilità di fermare il progetto, ora rimangono solo le Amministrazioni locali a proseguire la battaglia legale contro la discarica.