PAOLO MATTELLI
Cronaca

Casorezzo, si allarga il fronte antidiscarica: al comitato si uniscono 21 Comuni

Sindaci dell’Alto Milanese compatti in attesa della sentenza del Tar lombardo attesa per il 14 febbraio

Il fronte antidiscarica a Casorezzo

Il fronte antidiscarica a Casorezzo

Casorezzo (Milano) - Si allarga il fronte del no alla discarica di Casorezzo. Oltre alla direzione del Parco del Roccolo, i Comuni di Busto Garolfo e Casorezzo e agli agricoltori, ora i giudici del Tar della Lombardia, che il prossimo 14 febbraio dovranno decidere sul futuro delle cave, avranno a che fare con altri 21 Comuni che "ad adiuvandum" hanno scelto di sostenere la causa ambientalista. L’intervento di altre 21 Amministrazioni locali a sostegno dei Comuni di Busto Garolfo e Casorezzo estende a dismisura la corazzata che ormai da ogni parte si sta scagliando contro i funzionari di Giuseppe Sala che per l’ennesima volta, lo scorso mese di agosto, hanno dato il via libera alla Solter srl per la realizzazione del ripristino ambientale al confine tra Busto Garolfo e Casorezzo.

«Questo dimostra ancora una volta come il progetto Solter trovi la concreta opposizione non solo dei Comuni più direttamente interessati, ma dell’intero territorio" affermano i sindaci Susanna Biondi e Pierluca Oldani che da anni ormai sono in prima linea al fianco dei comitati antidiscarica e dei cittadini per tentare di fermare le ruspe che stanno realizzando i lavori preliminari, destinati ad accogliere i rifiuti. Una situazione che dura da oltre 20 anni e che sta mettendo a dura prova la tenacia degli oppositori che lamentano una sostanziale distanza degli organismi provinciali e regionali nei confronti della loro protesta. Già due volte il Parco del Roccolo e le Amministrazioni locali hanno predisposto gli incartamenti per spiegare ai giudici amministrativi lombardi le ragioni del loro no alla discarica, incassando anche il parere favorevole del Tar alle loro istanze. Le autorizzazioni rilasciate da Città Metropolitana erano state infatti revocate dalle sentenze precedenti.

Palazzo Isimbardi però ha modificato le autorizzazioni lo scorso agosto accordando un parziale via libera alla prosecuzione delle opere. Intanto i comitati antidiscarica non si danno per vinti ma prima di agire aspetteranno la sentenza del Tar, tutto quindi in sospeso, assemblee e manifestazioni sono al momento rimandate in attesa di una nuova fase che potrebbe riaprirsi o chiudersi nel giro di qualche mese.