PAOLO MATTELLI
Cronaca

Discarica nel Roccolo. Lo sconforto dei comitati: "Bocciati tutti i ricorsi”

Vani gli sforzi per fermare l’arrivo del deposito di prodotti non pericolosi .

Discarica nel Roccolo. Lo sconforto dei comitati: "Bocciati tutti i ricorsi. Il parco è minacciato"

Discarica nel Roccolo. Lo sconforto dei comitati: "Bocciati tutti i ricorsi. Il parco è minacciato"

"In tutte queste sentenze emerge la palese tendenza a concludere". È tutto in questa frase lo sconforto dei comitati antidiscarica dopo la doccia fredda della scorsa settimana che di fatto, ha rigettato tutti o quasi i ricorsi presentati per fermare la realizzazione di una discarica di prodotti non pericolosi nel parco del Roccolo al confine con Casorezzo. Eleonora Bonecchi leader del comitato che da vent’anni raccoglie la schiera di cittadini contrari alla discarica in corso di realizzazione nei bacini dell’area Cave di Casorezzo. Sembrano ormai ridotte al lumicino le chance per fermare i Tir carichi di terre provenienti dalla bonifica di siti contaminati contenenti prodotti non pericolosi inseriti in oltre cento codici  CER differenti. Le ipotesi di un ribaltamento da parte del Consiglio di Stato delle sentenze emesse dal Tar lombardo erano già state classificate come improbabili ma non impossibili. Ora la questione sembra risolta definitivamente o quasi, la Solter srl titolare delle Cave di Casorezzo non avrebbe più ostacoli alla realizzazione dell’intervento di ripristino ambientale di 60mila metri quadrati di area attraverso il conferimento di seicentomila metri cubi di terreni prelevati da siti oggetto di bonifica ambientale. Dopo quasi un quarto di secolo dal primo progetto presentato a ridosso del 2000, la parola fine potrebbe essere scritta entro qualche mese. Se per il comitato antidiscarica e le Amministrazioni comunali di Busto Garolfo e Casorezzo si potrebbe aprire la via del ricorso alla Suprema Corte europea con un iter molto lungo e macchinoso, per la Solter a meno di stravolgimenti normativi la vicenda potrebbe già ritenersi conclusa. "Le leggi che proteggono i cittadini e il parco del Roccolo ci sono ma sono state tutte disattese" scrivono in un comunicato i no-discarica. Negli ultimi vent’anni amministrazioni e cittadini hanno messo in atto ogni genere di tentativo per fermare le ruspe, dagli infiniti ricorsi legali costati un patrimonio alle amministrazioni locali alle manifestazioni di piazza per far sentire la voce del dissenso, sembra però che ai piani alti di Provincia e Regione le intenzioni siano ad oggi di tutt’altro orientamento.