FEDERICA PACELLA
Economia

Produttori di barbabietole in Lombardia, sfida d’oltreoceano: “Un danno l’accordo Ue-Mercosur”

Da Brescia a Mantova, il calo dei prezzi allarma la filiera dello zucchero: “Il settore è strategico”

Luigi Maccaferri, che guida Italia Zuccheri-Coprob la cooperativa che riunisce i produttori

Luigi Maccaferri, che guida Italia Zuccheri-Coprob la cooperativa che riunisce i produttori

Brescia – “Io ho seminato le barbabietole lo scorso anno e anche quest’anno, per diversificare. Annata bellissima, ma, a conti fatti, l’utile copre di poco il costo di campi, affitto, acqua. Non credo che le seminerò nuovamente”. Cesare Tomasoni, dell’azienda agricola Cignano di Offlaga (affiliato a Confagricoltura Brescia), è uno degli agricoltori bresciani alle prese con le difficoltà legate alla filiera dello zucchero che coinvolge anche i produttori di barbabietole della Lombardia dove, secondo i dati Istat, nel 2024 sono stati raccolti 888.495 quintali di barbabietole, tra Brescia, Pavia, Cremona, Mantova, Lodi (quasi la metà dal Mantovano).

Un problema sollevato dalla Coprob Italia Zuccheri, Cooperativa di produttori bieticoli, perché l’accordo dell’Ue con il Mercosur (Mercato comune dell’America meridionale) rischia di mettere definitivamente in crisi l’ultima filiera dello zucchero rimasta in Italia. In un contesto di mercato continentale già altamente competitivo, l’introduzione di ulteriori 180mila tonnellate dal Mercosur avrebbe concretamente effetti devastanti per la produzione nazionale.

Ad oggi i prezzi dello zucchero hanno toccato i minimi degli ultimi quattro anni e ulteriori pressioni rischiano di schiacciare definitivamente i margini di produzione. L’Italia rischia di pagare un prezzo altissimo: secondo Paese europeo per consumo di zucchero, ha oggi una produzione interna che copre solo il 10-15% del fabbisogno nazionale, quota garantita unicamente da Italia Zuccheri – Coprob, attraverso i due impianti di Minerbio (Bologna) e Pontelongo (Padova), dove viene conferita la maggior parte della produzione di barbabietole.

“Se si continua ad abbassare il prezzo – spiega Andrea Costa, agricoltore, associato Coprob e presidente di Coldiretti Felonica nel Mantovano – non è più concorrenza normale, ma sleale. Già molti hanno smesso la produzione, perché noi non possiamo delocalizzare: noi produciamo qui, secondo standard qualitativi molto elevati”.

E quello degli standard produttivi è un ulteriore elemento critico: in Sud America, ad esempio, sono ancora autorizzati principi attivi vietati in Europa da anni, con costi di produzione incomparabilmente più bassi rispetto a quelli sostenuti dalle nostre aziende. Per ora, le misure di salvaguardia previste dall’accordo sono del tutto insufficienti a tutelare i produttori, ma anche i consumatori.

“Faccio un appello al Governo – sottolinea il presidente di Italia Zuccheri-Coprob Luigi Maccaferri – affinché si opponga a condizioni per noi estremamente penalizzanti al fine d’introdurre il principio di reciprocità che diventa indispensabile: chi esporta nell’Ue deve rispettare gli stessi standard produttivi richiesti ai nostri produttori. Allo stesso tempo è fondamentale garantire al consumatore un’etichettatura chiara e trasparente. L’Italia non può permettersi di perdere una delle ultime filiere agroindustriali strategiche”.