REDAZIONE ECONOMIA

Mps accelera la scalata a Mediobanca e mette sul piatto 732 milioni. I Benetton aderiscono all’offerta

Il Monte dei Paschi di Siena ha deciso di aggiungere una componente in contanti di 0,9 euro ad azione alla sua offerta per Piazzetta Cuccia

Monte dei Paschi di Siena accelera la scalata a Mediobanca e mette sul piatto 732 milioni

Monte dei Paschi di Siena accelera la scalata a Mediobanca e mette sul piatto 732 milioni

Milano, 2 settembre 2025 – Parte l’assedio finale di Mps al fortino di Mediobanca. Il cda del Monte dei Paschi di Siena, al termine di una riunione protrattasi fino alla tarda serata di lunedì, ha deciso di aggiungere una componente in contanti di 0,9 euro ad azione alla sua offerta per Piazzetta Cuccia, mettendo sul piatto fino a 732 milioni di euro.

La mossa, che azzera lo sconto del 3,7% a cui l'ops trattava in Borsa, punta a convincere gli indecisi e a permettere a Siena di superare il 50% di Mediobanca, assicurando il controllo di diritto della banca, il pieno dispiegamento delle sinergie e l'utilizzo accelerato dei crediti fiscali.

Già visibili i primi effetti del rilancio: la famiglia Tortora, che aderisce al patto di consultazione ed è titolare dell'1,1%, Enpam (2%) e i Benetton (2%) hanno deciso di aderire all'offerta.

Insieme al rilancio Mps ha comunicato la rinuncia alla condizione 'soglia’ del 66,67%: l'efficacia dell'offerta resterà subordinata al solo conseguimento del 35% del capitale, quota di fatto già raggiunta. Per effetto del ritocco Mediobanca viene valorizzata, alla chiusura di oggi, 15,7 miliardi di euro mentre il 'premio’ implicito nel corrispettivo, calcolato sul valore dei titoli prima del lancio dell'ops, sale all'11,4%.

Il cda di Mps si è detto "fermamente convinto” che il rilancio “rappresenti un'ulteriore e concreta testimonianza del valore industriale dell'operazione” e “dell'attenzione” della banca verso il “mercato”, con “l'obiettivo di massimizzare le adesioni» e «accelerare la creazione di valore”.

Restano “immutati gli obiettivi finanziari" del Monte: “forte solidità patrimoniale” con il mantenimento di un Cet1 del 16% in caso di adesione al 100% e “politica di dividendi ai massimi livelli nel settore”, con un “pay-out ratio fino al 100% dell'utile”.

Sull'offerta giovedì tornerà ad esprimersi il cda di Mediobanca, anche se è difficile immaginare che il ritocco possa portare a ripensare la bocciatura di un'operazione che secondo piazzetta Cuccia è inadeguata finanziariamente, priva di razionale industriale e avvantaggiatasi del sostegno decisivo del governo.

In una seduta difficile per tutta Piazza Affari, Mps ha chiuso in forte calo (-3% a 7,63 euro), trascinando con sé Mediobanca (-2,8% a 20,1 euro), per la quale il mercato ipoteca ormai un futuro sotto le insegne di Siena. Il rilancio, che ha portato l'opas a premio dello 0,6%, "aumenta le probabilità di raggiungere più del 50% del capitale”, affermano gli analisti di Exane e Kbw, con quest'ultima che consiglia di “consegnare le azioni”, valorizzate da Siena il 9% in più delle stime del broker. L'esborso dovrebbe costare qualcosa in meno di 80 punti di Cet1 ma verrà parzialmente compensato dalla minore erosione di capitale che un'alta adesione garantisce.

I giochi si decideranno in una manciata di sedute di Borsa. L'8 settembre terminerà l'offerta, con una appendice tra il 16 e il 22 settembre per effetto della già prevista riapertura dei termini.

Mps sente profumo di vittoria ed è fortemente convinta di superare il 50%: le adesioni sono salite oggi al 30,1%, per effetto del conferimento delle azioni di Delfin e del gruppo Caltagirone, che oggi ha apportato i suoi ultimi pacchetti di azioni, pari a poco più dell'1%. Considerato che anche Enpam, Benetton e la famiglia Tortora hanno deciso di consegnare la soglia di efficacia del 35% è di fatto scavallata. Ulteriori azioni potrebbero arrivare da quegli investitori (Enasarco, Cassa Forense, Unicredit, Anima, Amundi e Tages) che hanno fatto deragliare l'offerta di Mediobanca su Banca Generali e a cui fa riferimento un altro 8% circa di Piazzetta Cuccia. Infine si tratterà di vedere come reagirà il resto del mercato, a partire da quel 35-40% di fondi e investitori istituzionali che hanno sempre sostenuto il management di Mediobanca in assemblea.

L'ad di Mps Luigi Lovaglio però non si accontenta e punta a un successo rotondo: più si avvicinerà al 50% più il controllo sarà fuori discussione. E a quel punto per Mediobanca inizierà una nuova storia.