
Nello splendido Palazzo Belgioiso la galleria inaugura ufficialmente la sua attività su Milano
C’è un nuovo indirizzo dell’arte da oggi, per gli appassionati. Ed è la galleria Thaddaeus Ropac che apre al pubblico negli spazi di Palazzo Belgioioso, progettato da Giuseppe Piermarini nel 1772. La mostra inaugurale (L’aurora viene il titolo, ingresso libero, dal martedì al sabato ore 11-19) è dedicata alle opere di Georg Baselitz e Lucio Fontana, svelando il profondo e duraturo interesse dell’artista tedesco per il lavoro del maestro italo-argentino. Un dialogo fra i due artisti che si presenta interessante sin dalle prime battute, con dipinti e sculture in dialogo fra loro: opere realizzate da Baselitz nell’ultimo decennio, accanto a lavori di Fontana datati dagli anni Trenta agli anni Sessanta.
Tra questi, un nucleo rilevante di opere è stato concesso in prestito dalla Fondazione Lucio Fontana. E così si ammira La scuola di Lucio di Baselitz (2019) con una scultura di Fontana, Guerriero (1953), e Concetto spaziale Aluminium (1964-65). In mostra, nella sala principale della galleria, uno straordinario esempio della serie Fine di Dio, di Fontana, considerata come l’apice della sua pratica, prodotto in 38 esemplari fra il 1963 e il 1964.
Di colore rosa intenso, entra in dialogo con Rosa Riposa di Baselitz del 2019, figure nude dai colori altrettanto intensi. Anche nei tagli e nelle forme organiche presenti nelle opere di Fontana degli anni Cinquanta, quando questi vengono posti di fronte alla disarmante intimità corporea dei corpi messi a nudo da Baselitz, emerge una suggestione di forma e materia dai significati sia filosofici che fisici.
Le ricerche artistiche condotte da Fontana e Baselitz hanno in comune la capacità di restituire la sensazione che l’apparente distruzione messa in atto dalla loro opera possa portare a un rinnovamento. E ancora, negli altri due piccoli spazi, una sorta di "cabinets de curiosités", non poteva mancare un Concetto spaziale, Attesa, 1964, di Fontana, un altro in ceramica (1952), insieme allo splendido Arlecchino (1949). Di Baselitz si ammira Lucio Halbinsel, 2020 e Ohne Titel, 2024. St.Con.