ANNA MANGIAROTTI
Cultura e Spettacoli

Dall’Eridano al battello hi-tech. Cronache di naviganti lungo il Po

Si conclude il viaggio "500 anni e un… Po", storia della possessione fondiaria di Mezzana Bigli (Pavia), nel 1525 concessa...

Si conclude il viaggio "500 anni e un… Po", storia della possessione fondiaria di Mezzana Bigli (Pavia), nel 1525 concessa...

Si conclude il viaggio "500 anni e un… Po", storia della possessione fondiaria di Mezzana Bigli (Pavia), nel 1525 concessa...

Si conclude il viaggio "500 anni e un… Po", storia della possessione fondiaria di Mezzana Bigli (Pavia), nel 1525 concessa dagli Sforza al conte Antonio Biglia, ora dal suo discendente Federico Radice Fossati sapientemente governata. Si conclude domani con una serie di interventi (coordinati come tutti gli appuntamenti del cinquecentenario da Fabrizio Guerrini) alla Cascina Erbatici di Mezzana, a partire dalle 9.30. Il percorso conduce appunto al Po, grazie al racconto dell’ammiraglio e ingegnere navale di cultura eclettica e poliedriche doti Giosuè Allegrini (nella foto): “La navigazione sul fiume: dal battello a vapore di Federico Confalonieri al progetto di un battello hi-tech“.

Due significative esperienze. Una avventurosa, da epopea risorgimentale, ovvero il viaggio nel 1821 del primo battello fluviale italiano, l’Eridano, per iniziativa di Federico Confalonieri, l’allora titolare della possessione di Mezzana e tenace patriota. Che lo fece costruire e ospitò a bordo Silvio Pellico: "Pensavano - spiegherà Allegrini - che una grande spinta unificatrice sarebbe venuta dal navigare il grande fiume con il pretesto di favorire i traffici commerciali, ma in realtà covando la segreta speranza di avvicinare ed uniformare gli intenti dei liberali piemontesi, lombardi, veneti ed emiliani in modo che, quando si fosse presentata l’occasione, sarebbero stati pronti ad un’azione comune".

L’altra esperienza è a noi contemporanea, ovvero lo studio dello stesso Allegrini per la costruzione di un battello fluviale hi-tech. Nella prospettiva di valorizzare il Po di Lombardia, in un territorio che si caratterizza per un’offerta di grande valenza storica, culturale e naturalistica, ma con enormi potenzialità non solo in ambito turistico, come con passione illustrerà Alberto Lasagna, direttore Confagricoltura Pavia, nel suo intervento.

Anna Mangiarotti