FEDERICA PACELLA
Cultura e Spettacoli

Fellini come non l’avete mai visto. Tra vignette e fotografie inedite

Dal disegno alla regìa, l’esposizione inaugurata al MuSa di Salò, città che il regista frequentò negli anni ’70 e ’80

SALÒ (Brescia)Sul foglio di carta fermava il mondo che era attorno a lui, persone, scene di vita, che poi, non di rado, prendevano forma nei suoi film. È un Federico Fellini inedito quello raccontato dalla mostra ‘Federico Fellini. Dal disegno alla regia’, inaugurata ieri al MuSa Museo di Salò, città che il regista frequentò spesso negli anni ’70 e ’80 e che ha un forte legame col cinema, testimoniato dall’omaggio della mostra ai registi salodiani Angio Zane, Luigi Comencini e Stefano Cipani. Sulle sponde del lago di Garda nacquero i due disegni totalmente inediti: Pinocchio e Giacomo Casanova, le due anime del grande artista, come spiegato da Elena Ledda, curatrice dell’esposizione insieme a Francesco Grandesso. Sono circa 50 i disegni, le vignette e le caricature su carta che compongono l’intera mostra visitabile fino al 31 agosto: molte opere non erano mai state esposte prima in Italia. Pressoché inedito anche il corpus fotografico, con molti scatti di Pierluigi Pratulon, che lo ritraggono sui set dei suoi film. Grazie a numerose collaborazioni (Fondation Fellini pour le Cinéma - Sion, Archivio Museo Fellini di Rimini, Media Museum di Pescara, Francesca Fabbri Fellini, regista e nipote di Federico, e Anna Cantagallo, che nell’estate del 1993 ebbe in cura il Maestro dopo l’ictus) la mostra documenta lo strettissimo legame tra i designi e i capolavori su pellicola che consacrarono l’autore nell’Olimpo della cinematografia mondiale. "Nei disegni – spiega Fabbri Fellini, regista del corto ‘Fellinette’, in mostra – c’è la sua anima. Per Federico, il disegno era la chiave magica per restare bambino, la polvere magica che permette ai più piccoli di dire ciò che pensano e che poi portava nei suoi film".La mostra parte dalla caricatura, che ha accompagnato la crescita del giovane Fellini: le prime gli furono commissionate dal gestore del cinema Fulgor di Rimini, quando Fellini aveva solo 16 anni. Ci sono poi opere legate a Casanova e Amarcord, tra cui i tre studi per il personaggio della Volpina.Peculiari sono anche i disegni eseguiti nell’ultimo periodo della vita di Fellini, durante la degenza nella clinica di Ferrara dove fu ricoverato in seguito all’ictus che lo colpì nel 1993: disegni che, al di là del valore terapeutico sotteso, mettono in luce la volontà del grande regista di continuare a raccontarsi e raccontare attraverso la sua inesauribile vena artistica.