
Una bodycam indossata da un'operatore del 118Personale 118
Milano, 27 giugno 2025 – L’idea di Romano La Russa, assessore alla Sicurezza della Regione Lombardia, è di allargare la dotazione di bodycam, già fornite su base volontaria a circa 400 operatori delle ambulanze del 118, anche a chi lavora in ospedale, “a partire dai pronto soccorso”, ha detto il capodelegazione di FdI ieri sera durante un convegno per manager sanitari organizzato dall’associazione Ippocrate all’Auditorium Testori di Palazzo Lombardia, tema “Medici in prima linea, la sicurezza del personale sanitario: iniziative a difesa degli operatori sanitari“.
L’Agenzia di controllo del sistema sociosanitario lombardo (Acss), incaricata da cinque anni per legge regionale di monitorare le violenze sui camici, ha raccolto 10.644 segnalazioni nel 2024 (primo anno in cui la survey è stata standardizzata con un applicativo) tra studi, ambulatori, ospedali e Rsa, pubblici e privati: in media quasi trenta al giorno. Più di metà (5.690) provenivano da enti pubblici, e segnavano un aumento del 17,7% rispetto al 2023. Un’aggressione su quattro è stata di tipo fisico (ma si sale a più di metà per i soccorritori del 118), in oltre il 60% dei casi la vittima è stata un infermiere; un medico oltre una volta su cinque (in aumento dal 2023); più di sette volte su dieci era comunque una donna.
Poco più di una violenza su quattro è avvenuta in pronto soccorso, ma è l’unica location in calo dal 31,2% del 2023, ha rimarcato l’assessore al Welfare Guido Bertolaso, mentre quasi il 37% ha avuto luogo nelle degenze, dove gli episodi aumentano così come nelle aree comuni (dal 3,6 al 14% del totale) e negli ambulatori (dal 5,6 all’8,8%). “E questo perché ci abbiamo lavorato: dalla comunicazione con i parenti attraverso il caring nurse”, rivendica Bertolaso, ai posti di polizia riattivati, ai pulsanti collegati con le forze dell’ordine installati in altri pronto soccorso, agli smartwatch con la stessa funzione in sperimentazione in ospedale a Vigevano e sul territorio a Bergamo.

La Russa ricorda anche le telecamere da installare negli ospedali sempre a scopo deterrenza con tre milioni di euro in arrivo da Roma: “Siamo a buon punto, le risorse strada facendo aumenteranno un po’”, dice La Russa. E promette che dell’ipotesi di fare il paio con le bodycam “parleremo con Bertolaso”, il quale, da parte sua, ha ricordato che una delle sue prime “esortazioni” ai manager pubblici fu di “mettere un ufficio in pronto soccorso”.
Riferimento esplicito alla sua recente strigliata alla mozzarella ai direttori generali di Asst, Ats e Irrcs, dopo la quale l’assessore al Welfare ha annunciato in Consiglio regionale un nuovo giro di nomine. “Più che altro saranno spostamenti – minimizza La Russa interpellato dai giornalisti –. Bertolaso ci dovrà fare una proposta e ne discuteremo, come sempre. Qualche cambiamento può aver ragione di essere per svegliare un po’ qualcuno, se c’è qualche azienda sanitaria che zoppica intervenire è doveroso, ma non ci saranno grandi valzer, non credo almeno”.