REDAZIONE LODI

Serata di follia all’ospedale di Lodi: devasta i macchinari del pronto soccorso e prende a schiaffi e pugni i carabinieri

Senegalese già colpito da un decreto di espulsione dà in escandescenze terrorizzando medici e infermieri: è stato portato all’ospedale di Codogno e sottoposto a Tso

L'ingresso dell'ospedale Maggiore di Lodi

L'ingresso dell'ospedale Maggiore di Lodi

Lodi, 7 marzo 2025 – Un trentottenne senza fissa dimora e disoccupato è stato arrestato dai carabinieri di Lodi dopo aver improvvisamente dato in escandescenze spaccando un monitor sanitario del Pronto soccorso dell'ospedale Maggiore di Lodi e dopo aver colpito più volte, con schiaffi e pugni, i carabinieri intervenuti per cercare di bloccare la sua ira. I militari hanno anche ricevuto pesanti insulti e minacce di morte. L'uomo, originario del Senegal, era stato raggiunto poco prima, davanti allo stesso ospedale, da una pattuglia perché stava litigando con un cittadino italiano che accusava di essere complice di una donna che poco prima gli aveva rubato il portafogli in una lavanderia automatica. 

Pulsante d’emergenza 

Invece di calmarsi, lo straniero ha avuto una crisi di nervi e si è diretto in ospedale dove è accaduto il peggio mentre urlava e si sbracciava terrorizzando tutti. Medici e infermieri hanno attivato il pulsante di emergenza e sul posto sono arrivate due gazzelle dell'Arma. Immobilizzato e portato su un'auto di servizio, l'uomo si è anche visto restituire il portafogli rubato dai carabinieri di Lodi, ritrovato alla stazione ferroviaria cittadina. Durante la convalida dell'arresto, in tribunale, ha anche lanciato pesanti accuse al giudice, poi ha accusato un malore. 

La visita psichiatrica  

Il senegalese ha un fratello che risiede a Crema, e per 12 anni ha lavorato come operaio metalmeccanico prima di finire sulla strada. Ne è stata disposta la custodia cautelare in carcere, previa visita psichiatrica all'ospedale di Codogno. L'uomo ha già due precedenti penali per resistenza a pubblico ufficiale. A gennaio, il questore di Lodi Pio Russo gli aveva ordinato di lasciare il territorio nazionale.  

Il fenomeno allarmante  

Le aggressioni a medici e infermieri rappresentano un fenomeno sempre più allarmante in Lombardia: sono infatti cresciute del 17,7% le aggressioni nelle strutture della regione, passate dal 4.836 a 5.690. Per contrastare questi episodi, a Bergamo il personale medico e infermieristico è stato dotato di uno smartwatch che consente di segnalare in modo tempestivo situazioni di potenziale pericolo durante il turno di lavoro. Si tratta di un orologio, collegato con una centrale operativa 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, che in caso di situazioni di potenziale pericolo, attivato dall’operatore, raggiunge la centrale operativa del 112 in maniera significativamente più rapida e immediata di quanto occorrerebbe utilizzando un telefono cellulare.