GIULIA BONEZZI
Cronaca

Sanità, Bertolaso e il valzer delle mozzarelle: "Ai dg chiedo il massimo. Niente scontri con FdI ma presto un giro di nomine"

L’assessore al Welfare al Pirellone sulla sfuriata ai manager per le assuzioni a rilento. Garavaglia: "Noi maggioritari, diciamo la nostra in modo costruttivo"

Il capogruppo M5S Nicola Di Marco mostra le mozzarelle consegnate a Bertolaso

Il capogruppo M5S Nicola Di Marco mostra le mozzarelle consegnate a Bertolaso

Milano – "Io do il massimo giorno e notte e pretendo che i direttori generali facciano lo stesso, o anche meglio. Quando vedo che in certe situazioni questi comportamenti non vengono garantiti li stimolo. Si possono usare metafore di vario genere, sento dire “se non sai fare politica datti all’ippica”...". Ai dg delle Asst, delle Ats e degli Irccs pubblici "ho detto: “Se non siete capaci di fare i manager andate a vendere le mozzarelle”, la sostanza non cambia". E, nella sostanza, l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso, nell’informativa chiesta dai 5 Stelle sull’affaire mozzarelle, ieri al Pirellone ha confermato la ricostruzione della strigliata di cui avevamo riferito sul Giorno.

Negando che alla base ci sia l’eterno braccio di ferro con FdI: "Scontri non ne ricordo, né con i colleghi dell’attuale maggioranza né coi miei interlocutori passati". Christian Garavaglia, il capogruppo dei meloniani, interverrà a sua volta per "togliere dal campo il dubbio che ci sia qualche contrasto interno" ma metterà pure in chiaro che in quanto "gruppo maggioritario all’interno della maggioranza" FdI "rivendica il diritto e la volontà di esprimere la propria opinione e portare avanti le proprie iniziative nei confronti di tutti gli assessorati, incluso quello di Bertolaso con cui abbiamo sempre avuto un confronto costruttivo" "in modo molto franco e sincero". In modo altrettanto franco, Bertolaso assicura i che quanto "i rapporti nella maggioranza" siano "ottimali ed eccellenti lo vedrete nei prossimi giorni, quando faremo un’altra tornata di nomine di direttori generali e non ci sarà la minima polemica, sebbene saranno scelti solo sulla base del curriculum e del merito".

Tradotto: la sostituzione di Walter Bergamaschi, in partenza per il Ministero della Salute dove andrà a dirigere la Programmazione, innescherà almeno un minivalzer tra i dg che attendevano solo a fine anno la verifica a due terzi di mandato (triennale). E l’intervento in aula di Bertolaso avrà già innescato qualche brivido nei manager pubblici, soprattutto quelli che durante la plenaria di giovedì 19 giugno hanno fatto partire un applauso sovversivo a Luca Stucchi, dg dell’Asst Lariana e capofila riconosciuto dei dirigenti scelti da FdI, che aveva replicato al rimprovero dell’assessore ad alcuni direttori generali che non riescono ad assumere personale per abbattere liste d’attesa e far funzionare Case di comunità.

Bertolaso non ha fatto nomi ma ha ripetuto ai consiglieri la risposta che aveva dato alla fronda, facendo volare mozzarelle: "Io posso anche condividere il problema che medici e infermieri non si trovino, ma poi vado a Vigevano (Asst di Pavia, guidata da Andrea Frignani, promosso dg all’ultima tornata, ndr) e dopo due, tre anni in cui i bandi per un radiologo andavano deserti, all’ultimo hanno fatto domanda in 37: evidentemente la direzione strategica ha presentato progetti di crescita e prospettiva. Ad Esine fino a due anni fa l’Asst della Valcamonica (qui c’è Corrado Scolari, anche lui già direttore amministrativo al primo mandato da dg, ndr) non riusciva a coprire un turno di pronto soccorso e oggi è un modello per tutti gli ospedali di periferia, perché il sindaco ha messo a disposizione una palazzina di 12 appartamenti per i medici. E a Ponte di Legno dopo quattro anni hanno trovato una pediatra di libera scelta, prende servizio a luglio.

Questo significa che i dg devono fare il loro mestiere fino in fondo, non limitarsi a bandire i concorsi ma andare a cercare le persone, creare incentivi che fanno la differenza", ha chiarito l’assessore prima di ricambiare con del pane un dono simbolico di mozzarelle in busta brandizzata col volto del governatore Fontana da parte dei 5 Stelle: "Sicuramente migliori del lavoro che la Giunta ha portato avanti sin qui in ambito sanitario", attacca il capogruppo Nicola Di Marco, e il dem Emilio Del Bono chiosa: "La sanità lombarda è in declino".