
La Forra dell'Adda
Passati sotto il ponte sospeso, superate la centrale Edison e la chiesetta dell'Addolorata, il percorso si snoda tra l'Adda e un breve tratto del Naviglio di Paderno, canale artificiale parallelo al fiume. È lungo 2,9 chilometri, largo 11 sul fondo; l'acqua è tenuta a 1 metro e 20 centimetri di altezza. Si lascia il canale per seguire poi (anche qui per un breve tratto) un torrentello dalle chiare, fresche e dolci acque, attrattiva e sollievo nelle calde giornate estive.
Di là, sul fiume, ecco apparire il canyon scavato nella roccia detto "Ceppo dell'Adda", che con i suoi massi erratici ha affascinato il Genio di Leonardo da Vinci durante il suo soggiorno a Villa Melzi a Vaprio d'Adda. Ci sono numerosi disegni della località ("li tre Corni") nel Codice Atlantico: forse Leonardo pensava ad una diga, atto iniziale per costruire un naviglio superando le rapide e rendendo navigabile l'Adda tra Paderno e Cornate. Qui trovò l'ispirazione per il fondale paesaggistico della "Vergine delle rocce", dove si distinguono chiaramente i tre speroni rocciosi e la caverna simboleggiante il grembo materno, tra una ricca vegetazione terrestre e acquatica. Il dipinto a olio su tavola, poi trasportato su tela, 198 x 123 centimetri, databile 1483-1486, è conservato nel Museo del Louvre di Parigi, mentre la seconda versione si trova alla National Gallery di Londra.