REDAZIONE COMO

In un magazzino del Sant’Anna di Como 300 letti per i malati di Covid acquistati in India. Il Pd chiede spiegazioni all’assessore Bertolaso

Comprati nel 2020 nel pieno della pandemia, dovevano essere destinati al nuovo ospedale di Gallarate. Il capogruppo Pierfrancesco Dem Majorino: “Ora pare che verranno portati in Ucraina, Bertolaso chiarisca davanti al Consiglio regionale”

Un intervento chirurgico all'ospedale Sant'Anna di Como

Un intervento chirurgico all'ospedale Sant'Anna di Como

Como, 4 febbraio 2025 – Da due anni circa trecento letti acquisiti nel 2020 per la terapia intensiva presso la struttura ospedaliera di cura Covid di Fieramilanocity risultano immagazzinati nei locali dell’ex ospedale Sant’Anna di Como: lo riferisce il gruppo regionale del Partito Democratico che ha presentato questa mattina una interrogazione in proposito, durante il question time in Consiglio regionale. 

“Abbiamo chiesto all’assessore al Welfare – spiegano il capogruppo Pierfrancesco Majorino e il primo firmatario Angelo Orsenigo – quali informazioni abbia la Giunta in merito al loro valore d’acquisto e alle caratteristiche che hanno motivato, da  un lato, le contestazioni legali avviate da Regione e Aria contro il fornitore e dall’altro, l’intenzione della Regione di destinare gli stessi letti, sempre secondo quanto riportato negli articoli di stampa comaschi, al nuovo ospedale per le emergenze di Gallarate”.

"Perché andranno in Ucraina?”

“L’assessore Bertolaso – attaccano i dem – ha citato una sentenza del 2023 che ha previsto che questi letti avrebbero dovuto essere ritirati dal fornitore indiano, ma dal 2023 a oggi non c’è stato nessun seguito, e questi letti, che non appartengono più legalmente a Regione Lombardia, pare che saranno mandati in Ucraina, Stato extra europeo, per essere utilizzati come presidi di emergenza. Quindi non più a Gallarate?”.

“Non senza arroganza e supponenza, l’assessore ha poi sottolineato che Aria è l’unico centro di acquisti regionale. A questo punto viene da chiedersi con quali competenze siano valutati i fornitori e come sia possibile commettere un acquisto di tale rilevanza senza aver la certezza dell’affidabilità di un fornitore che si trova in India e quindi non facile da raggiungere per una contestazione”, concludono Majorino e Orsenigo che promettono di non aver alcuna intenzione di lasciar cadere la questione.