
I carabinieri con le armi sequestrate
Rovello Porro (Como) – Il suo arresto risale a febbraio scorso, quando aveva forzato il valico di Como Brogeda alla guida di un suv rubato in Svizzera, carico di armi, refurtiva e documenti. Albert Isufi, albanese di 45 anni, ora è stato condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione, al termine del processo con rito abbreviato che si è svolto davanti al Gup di Como Walter Lietti. Era stato arrestato dopo dieci ore di ricerche, trovato dai carabinieri di Turate fermo a lato della strada a Rovello Porro: alla mattina aveva forzato il valico di Brogeda ed era scappato lungo la A9, sparendo per ore.
A processo, è finito con il nome di Albert Isufi, identità che era stata ritenuta la più credibile rispetto a Albert Hoxa, e a Kristaq Nini, il nome che compariva sul passaporto greco risultato falso. Stessa data di nascita, ma tre diverse storie anagrafiche. In Italia rispondeva dei reati di detenzione illegale di armi e per i documenti falsi, mentre per la ricettazione dell’auto Mercedes Glc 200 grigia, rubata il giorno precedente in Svizzera, e della refurtiva trovata al suo interno, è stato aperto un altro procedimento in Svizzera.
All’interno dell’auto, c’erano una pistola Sig calibro 9 parabellum, una pistola a tamburo North American calibro 22, un fucile Sig calibro 5.56x45, tre caricatori per fucile, 66 cartucce Lugher calibro 9 e un bossolo esploso. Su una delle armi era inciso il nome del proprietario, uno svizzero del Canton Berna che aveva subito il furto nei giorni precedenti. In auto c’erano inoltre una valigetta con 216 posate d’argento, 3 computer portatili, un Iphone, bottiglie di superalcolici, capi di abbigliamento, un tirapugni, attrezzi da scasso. Infine, i documenti dei familiari del proprietario della Mercedes.