
Al centro il cardinale Cantoni con i tre seminaristi e i due diaconi permanenti nel Duomo
COMO È stata celebrata ieri nel Duomo di Como, da parte del vescovo Oscar Cantoni, la cerimonia di ordinazione diaconale di tre seminaristi, che a giugno del prossimo anno saranno consacrati preti, e due diaconi permanenti. Sono Giovanni Ballerini, 31 anni, della parrocchia di Olgiate Comasco, che svolgerà il ministero diaconale nella comunità San Giovanni Paolo II di Cuveglio. Daniel Degli Esposti, 24 anni, della parrocchia di Lomazzo, che svolgerà il ministero nella comunità di Casnate con Bernate, e Carlo Tettamanti, 25 anni della parrocchia di Civello in Villaguardia che svolgerà il ministero nella comunità pastorale di Albate e Muggiò. I diaconi permanenti sono invece Marco Roncaioli, della parrocchia San Martino di Castione Andevenno (Sondrio), sposato e padre di tre bambine, insegnante ed educatore in un istituto scolastico, e Raul Vanzulli, della parrocchia San Bartolomeo, di Manera, sposato e impiegato. "Nei nostri tempi – ha detto il vescovo Oscar Cantoni nella sua omelia - non è facile trovare "uomini felici", molti lo desidererebbero e per questo cercano affannosamente la gioia attraverso tanti surrogati, che illudono e poi deludono. Voi, invece, sperimentate la gioia del Signore, che ci ha amati e ha donato tutto sé stesso per noi. Così, seguendo Lui, avete constatato che la vera gioia è frutto di una vita donata, di un impegno condiviso, di un servizio offerto, ciascuno utilizzando i doni ricevuti, essendo membra gli uni degli altri. La grazia di Dio ha preparato a poco a poco, voi, Giovanni, Daniel e Carlo, al dono di voi stessi negli anni di formazione in seminario e ha sorretto voi due coniugati, Marco e Raul, attraverso la vostra vita di famiglia e professionale. Prendete l’abitudine di farvi carico dell’impotenza altrui, di prendervi cura delle altrui necessità, con la disponibilità a simpatizzare con gli altri, ad averne compassione, a riconoscersi tutti accomunati nella sofferenza. Imparate a comprendere e a valorizzare le ricchezze dell’altro, considerandolo non con indifferenza o con timore, ma come fattore di crescita". Il capo della Diocesi di Como e Sondrio ha concluso: "Cari amici, vi auguro di far consistere la vostra gioia più grande nel compimento del vostro ministero". Red.Co.