Milano, 7 settembre 2025 – "Il grande giorno è giunto. Lo aspettavamo per il 27 aprile, siamo arrivati al 7 settembre e in queste settimane è cresciuta l'emozione, insieme alla grande gioia di essere qui: è un dono speciale che raccogliamo e condividiamo all'interno della nostra scuola, dove Carlo ha trascorso una parte del suo tempo".

Vincenzo Sibillo è direttore dell'Istituto Leone XIII, ne è stato alunno. "A pochi minuti dall'inizio della cerimonia, siamo tutti concentrati e con il cuore pieno, in attesa di questo bell'evento".
La delegazione
Sono partiti in 25 stanotte, alcuni si trovavano già qui e si sono unite alla canonizzazione di Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati anche le scuole dei gesuiti di Torino, Roma, Palermo. Ci sono studenti delle scuole medie e delle superiori. I professori di Carlo, l'assistente del suo piano che lo chiamava sempre all'intervallo, chi ha fatto in tempo a conoscerlo e chi oggi accompagna i figli al Leone XIII.
Tra loro Dorotea Rigamonti, una mamma: "È bello essere partecipi a questo evento unico. La speranza è che questo esempio possa generare linfa nuova nella chiesa grazie ai giovani. La forza di Carlo è nella sua vicinanza a loro, senza orpelli". In questa piazza gremita e assolata le viene in mente un'immagine: "Con farina e acqua i popoli della terra hanno creato tanti prodotti diversi. Forse siamo in una fase in cui bisogna dare spazio ai giovani di ripartire da farina e acqua, la parola e l'Eucarestia, per costruire la chiesa. Con i loro ingredienti e la guida dello spirito santo creeranno nuove ricette".

La cerimonia
La piazza in questo momento si è riempita e parla tutte le lingue. Le campane iniziano a suonare mentre si rileggono gli appunti di Carlo. Un applauso accoglie Papa Leone XIII, che prima della cerimonia benedice tutti e in particolare i giovani.