
Magni A causa delle clamorosa quanto disastrosa sconfitta dell’Inter giorni fa in campionato, si sono assai alzate di torno le controversie...
Magni
A causa delle clamorosa quanto disastrosa sconfitta dell’Inter giorni fa in campionato, si sono assai alzate di torno le controversie al bar tra le varie tifoserie, schiamazzi, urla accompagnati da sfottimenti vari. L’altra mattina però la, chiamiamola bonariamente discussione davanti al banco, stava sfiorando la rissa, con qualche mano pronta allo schiaffo. Un tifoso delle “beneamata“, dai colori nero e azzurro ha particolarmente patito la violenta offesa lanciatagli da un rivale e stava per muovere le mani. Lo ha fermato il Carletto dicendogli: "Ma lasell perd, quel lì lè un crapa de zufranell". Quello si era infatti improvvisamente infiammato così tanto da lanciare un’offesa pesante. "Quel lì l’è una crapa de zufranell", è modo di dire, molto in uso nei tempi andati per indicare un tipo che si infiamma subito. Appena gli viene rivolta una frase che non gradisce. Addirittura non occorre che sia un’offesa pesante. Ma basta poco per esplodere subito e liberare atti di violenza e magari muovere le mani. “El zufranell“ è quindi lo zolfanello, il fiammifero, che un tempo erano molto in uso per accendere il fuoco, la sigaretta, o la pipa. Facile risalire all’origine del nome. Zolfanello, viene dal latino "zûlf", che significa zolfo. Più facile di così, si muore. Più caratteristico è però il modo di dire del dialetto milanese, di cui abbiamo detto e che è “Crapa del zuframell“ (“Testa di zolfanello“), per indicare uno che si arrabbia subito. Questa piccola, bella metafora ci è stata ricordata dal “Luis de Melz“, Luigi Manzoni di Melzo, grande amico e enciclopedico del dialetto. Ma alla zolfanello è legata un’altra bella storiella. Gianfranco Scotti nel suo dizionario del dialetto lecchese racconta che a Lecco e d’intorni il fiammifero di legno era “el bartesagh“. Una derivazione scherzosa da “Bartesaghi“, cognome di una famiglia lecchese proprietaria di una “sciostra“, ovvero un emporio dove si vendevano cose da bruciare, carbone, legna, torba e ovviamente anche izolfanelli. emiliomagbi@yahoo.it