
Carabinieri all'esterno della Rsa Sacro Cuore; a destra, il frame da uno dei video che sembrano inchiodare gli operatori socio sanitari alle loro responsabilità
Como, 27 febbraio 2025 – Maltrattamenti nella casa di riposo di Dizzasco: la mossa dello Spi-Cgil in vista del processo. Il sindacato che rappresenta gli anziani, infatti, ha diffuso una nota per annunciare la sua intenzione a costituirsi parte civile nel futuro processo agli operatori socio assistenziali (sono sette, al momento, gli indagati) le cui presunte responsabilità verranno riconosciute “meritevoli” di verifica in tribunale.
L’attacco
I responsabili di Spi-Cgil non rinunciano, nel comunicato in cui viene illustrata la posizione del sindacato, a offrire anche una lettura politica della vicenda “Siamo di fronte all’ennesimo caso di maltrattamenti in strutture che dovrebbero prendersi cura degli anziani più fragili ed indifesi" dichiara Federica Trapletti, della segreteria di Spi-Cgil Lombardia. E poi, "si tratta di una struttura che svolge un servizio pubblico per conto di Regione Lombardia e, proprio per questo, è necessario un intervento deciso anche da parte delle istituzioni".
Secondo i dati raccolti dall'Osservatorio RSA recentemente istituito da SPI Lombardia, infatti, risulta che la Sacro Cuore disponga di 153 posti letto, 144 dei quali accreditati e contrattualizzati con Regione Lombardia, messi a disposizione dell'utenza a fronte di una retta giornaliera che supera i 70 euro e alla quale corrispondono, di fatto, solo i servizi essenziali. "Regione Lombardia non può continuare a non gestire e a non governare il comparto socio sanitario" continua Monica Vangi, della segreteria di Cgil Lombardia.
Un sistema da rivedere
Sullo sfondo, almeno per Spi-Cgil, c’è anche un sistema di rapporti fra pubblico e privato accreditato da rivedere alla radice. "Da troppi anni il sindacato confederale chiede di mettere fine a un sistema di accreditamento delle Rsa con regole datate decenni – spiegano dal sindacato – Richieste ad oggi senza nessun riscontro con il risultato che ciascuna Rsa definisce le rette a carico dei famigliari, la propria organizzazione del lavoro, i contratti di lavoro da applicare ai dipendenti e non obbliga ad introdurre indicatori di qualità dell’assistenza erogata ai residenti delle Rsa".
"Come Spi – chiosa Trapletti – abbiamo più volte sottolineato come le famiglie siano lasciate sole ad affrontare situazioni drammatiche come questa. Da parte nostra, saremo a fianco degli anziani e delle loro famiglie anche durante il processo che ci auguriamo possa far luce in breve tempo sulle responsabilità".
Un possibile decalogo
Dalla Cgil arriva anche una serie di suggerimenti per un nuovo approccio alla materia."Nel condannare questi gravi episodi è doveroso ricordare il valore e la professionalità della stragrande maggioranza di lavoratori che operano troppo spesso in condizioni di disagio all'interno di queste strutture" sottolinea Sabrina Negri, della segreteria di Funzione Pubblica Cgil Lombardia "professionisti che meritano l'adozione di un modello organizzativo che promuova la prevenzione, la formazione continua o il supporto tramite l'implementazione di un sistema di supervisione regolare che consenta al personale di discutere situazioni difficili e ricevere supporto professionale”.
Importante, poi, “stabilire protocolli chiari per la gestione delle situazioni di crisi, inclusi i passi da seguire in caso di episodi di violenza, condurre valutazioni regolari del rischio, creare un ambiente di lavoro in cui il personale si senta valorizzato, coinvolgendo utenti e famiglie nelle decisioni riguardanti la loro assistenza". Ultimo appunto è per il consolidamento di “un sistema di monitoraggio degli episodi di violenza e raccolta feedback dal personale e dagli utenti”.
Il precedente
Non è una novità per la Cgil e per le sue categorie costituirsi parti civili in simili circostanze: la prima volta risale infatti al giugno 2023, quando Spi Lombardia vide ammessa la sua richiesta nell'ambito del processo per maltrattamenti avvenuti tra le mura della Casa Alloggio di Vistarino, in provincia di Pavia.