
Più controlli nei cantieri
Como – Ondate di calore e controlli dei carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro, per verificare l’adozione delle misure di tutela, come prevede il provvedimento dell’Inps entrato in vigore due anni fa. Quando la temperatura supera i 35 gradi, tutti i lavoratori che sono esposti a queste ondate di calore devono essere sollevati dallo svolgimento delle loro attività, a tutela della loro salute: in particolare, i settori interessati sono edilizia – e in particolare lavori di stesura del manto stradale, rifacimenti di tetti e di facciate di edifici - agricoltura e autolavaggi. Così in queste ultime due settimane, i carabinieri del Nil, hanno aggiunto queste verifiche agli abituali accertamenti, che riguardano lavoro nero, caporalato e misure di sicurezza e prevenzione. In caso di super calore, è infatti obbligatorio prevedere strutture di riparo, periodi di sosta aggiuntivi ai normali riposi, presenza di bevande rinfrescanti e tutto ciò che può essere utili a prevenire i colpi di calore.
La circolare dell’Inps, condivisa dall’Inail, parla chiaro, e riguarda anche casi in cui la temperatura sia inferiore, ma percepita come più elevata. “Anche temperature inferiori a 35° centigradi – spiegano – possono determinare l’accoglimento della domanda di accesso al trattamento ordinario, qualora entri in considerazione la valutazione anche della temperatura percepita, che spesso è più elevata di quella reale”. In queste stesse casistiche, rientrano anche i lavori che avvengono al chiuso in luoghi non ventilabili o raffreddabili. Per contro, i datori di lavoro possono chiedere il rimborso delle ore di lavoro perse. La contestazione da parte dei carabinieri non è istantanea: occorre raccogliere tutte le informazioni, e poi fare una valutazione contestualizzata. Ma le sanzioni elevate finora, non sono mai state contestate dai rispettivi datori di lavoro.