
L’università Bocconi teatro – con il web – della vicenda
Milano, 3 luglio 2025 – La segnalazione della studentessa. La reazione immediata dell’università. L’istruttoria in Commissione disciplinare. L’avvio del procedimento da parte del rettore. E la decisione finale del Consiglio accademico. Il tutto in meno di tre mesi, nonostante il periodo estivo. Ecco i tempi dell’iter che ha portato la Bocconi, come anticipato ieri dal Giorno, a sanzionare quattro studenti con il differimento di un anno della consegna del diploma di master (e conseguente esclusione dalla cerimonia ufficiale) per aver preso di mira una compagna di corso con frasi sessiste e discriminatorie.
Stando agli atti della causa al Tar della Lombardia, che martedì ha dato torto a uno degli universitari puniti e ragione all’ateneo (rappresentato dagli avvocati Marco Giustiniani, Antonello Frasca e Alessandro Paccione), il 19 luglio 2024 la studentessa ha segnalato al polo accademico “di essere stata ammessa in un gruppo online sul social network Instagram denominato ‘Il Loggione’ e di aver scoperto commenti irriferibili nei suoi confronti. Sì, perché i quattro che ne facevano parte erano convinti che lei non potesse vedere ciò che avevano scritto prima di invitarla. E invece è accaduto il contrario.

“A fronte dell’oggettiva gravità dei fatti segnalati”, il professor Pietro Sirena, presidente della Commissione provvedimenti disciplinari, ha subito convocato gli allievi coinvolti per audizioni ed eventuali chiarimenti scritti. Il 12 settembre, è toccato proprio al venticinquenne che due giorni fa si è visto respingere il ricorso dal Tribunale amministrativo: il giovane studente ha ammesso di vergognarsi per l’accaduto, aggiungendo che le frasi a lui attribuite non ne rappresentavano il pensiero.
Due settimane dopo, ha inviato all’organismo interno della Bocconi uno scritto difensivo, spiegando di aver espresso “solo un commento inopportuno sulla ripetitività delle pose” che la compagna di corso assumeva nelle foto sui social e che i riferimenti all’eventualità di aggiungere la collega al gruppo non erano altro che “scambi scherzosi” e “semplici battute”. Quando, però, un altro componente del “Loggione” l’ha effettivamente aggiunta, con tutte le spiacevoli conseguenze di cui già siamo a conoscenza, è scattato un messaggio di scuse su Whatsapp.
Spiegazioni che non hanno convinto affatto i membri della Commissione, che hanno “unanimemente riconosciuto” il comportamento dei venticinquenni “come inaccettabile e lesivo dell’immagine dell’università e dei profili professionali che essa cerca di formare nei propri studenti”; tanto da negare loro la possibilità di “effettuare attività pro bono a fini disciplinari”.

Inoltre, l’organo disciplinare ha condiviso la necessità di “far pervenire alla commissione giudicatrice della tesi del master l’estratto del presente verbale affinché ne possa tenere conto in sede di attribuzione del voto finale” e proposto l’esclusione dei quattro dalla Bocconi Alumni Association. A seguito dell’istruttoria, il rettore Francesco Billari ha comunicato ai diretti interessati l’avvio del procedimento disciplinare, con seduta in programma il primo ottobre.
A valle della riunione, il Consiglio accademico ha preso atto della “palese violazione” del Codice d’onore, non ritenendo necessario verificare chi abbia effettivamente scritto le parole più offensive né distinguere l’apporto dei singoli studenti. Il motivo? “Gli stessi non solo hanno tollerato la condotta incivile dei propri compagni, ma l’hanno a turno sostenuta e incoraggiata usando espressioni di apprezzamento e complicità, il che è sufficiente a integrare una grave violazione delle suddette norme”. Conclusione: posticipo di un anno, dal 13 dicembre 2024 al 12 dicembre 2025, del conseguimento del diploma di master e conseguente esclusione dalla cerimonia di Graduation. Tre giorni dopo, il 4 ottobre 2024, il verdetto è stato comunicato agli studenti.