
L’ avvocato Anna Viganò consigliere della Camera Penale ha constatato coi proprio occhi la condizione dei detenuti reclusi al Bassone
Un letto a terra con tre detenuti, ammassati l’uno sull’altro, in condizioni igieniche disastrose tanto da poter parlare di "violazione dei più elementari diritti umani". I rappresentanti della Camera Penale di Como e Lecco, che nei giorni scorsi hanno visitato il carcere Bassone di Como assieme ai consiglieri dell’Ordine degli Avvocati di Como e all’Associazione Nessuno tocchi Caino, restituiscono una fotografia "preoccupante, non degna di un paese civile e non conforme ai principi costituzionali del rispetto della dignità delle persone e del divieto di pene contrarie al senso di umanità e finalizzate alla rieducazione".
Uno dei problemi più gravi, è rappresentato dal sovraffollamento: la popolazione detenuta al momento della visita era di 428 detenuti, di cui 49 donne, a fronte di una capienza regolamentare di 226 detenuti, con un sovraffollamento record pari al 190 per cento. A questo si aggiunge un tasso di suicidi allarmante: nell’ultimo anno a Como sono avvenuti 3 suicidi e circa 30 tentativi.
Un altro tema preoccupante e delicato, con numeri in costante crescita, sono i giovani appena maggiorenni – 51 in tutto, di cui 2 donne – che a causa della carenza di spazi, non si riesce a tenere separati dagli adulti, adottando trattamenti adeguati alla loro età in evoluzione.
"La visita in carcere – dice l’avvocato comasco Anna Viganò, consigliere della Camera Penale – l’obiettivo di sensibilizzare sul drammatico tema del carcere. Perché certamente è corretto che vi sia una pena certa e che il carcere non debba essere un albergo a cinque stelle, ma oggi è un luogo di disumanità, che va contro i nostri principi costituzionali, oltre ad essere altamente improduttivo. L’aver visto con i miei occhi come i detenuti stiano accatastati in celle minuscole e troppo calde, senza una possibilità effettiva di riabilitazione, permette di dire con assoluta convinzione che il carcere è un problema serio, una polveriera che a breve è destinta ad esplodere".