MILLA PRANDELLI
Cronaca

La telefonata-truffa del (finto) parente malato: “Servono tre iniezioni dalla Svizzera da 18mila euro”

Brescia, l’anziana ha capito di essere finita al centro di un raggiro. Quando il “cassiere dell’ospedale” si è presentato per ritirare i soldi è scattata la trappola della polizia

Tutto è iniziato con una telefonata

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Brescia, 14 luglio 2025 – Un uomo è stato arrestato grazie alla segnalazione al 112 effettuata da una signora anziana che ha rischiato di essere truffata e grazie al tempestivo intervento della polizia di Stato. Tutto è accaduto lo scorso venerdì, quando la vittima ha ricevuto la chiamata di un uomo che, fingendosi un parente, le ha annunciato di essere ricoverato in ospedale e di aver bisogno di cure urgenti. La linea è stata poi passata a un complice, che si è presentato come il "caporeparto" e insiste sulla necessità di acquistare tre iniezioni dalla Svizzera per un costo di 18.000 euro, non coperte dal Sistema Sanitario Nazionale.

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Convinta a prelevare il denaro, la signora è stata informata che un "cassiere dell’ospedale" si sarebbe presentato a casa sua per ritirarlo. A quel punto, però, alla pensionata è sorto un dubbio e così ha composto il numero della centrale unica per le emergenze, spiegando cosa le stava accadendo. I poliziotti della questura bresciana hanno disposto il loro intervento e si sono posizionati vicino alla casa della signora, pronti a intervenire. Poco dopo, un uomo di 47 anni, napoletano e già noto alle forze dell’ordine, si è presentato al citofono. Quando ha cercato di entrare, nonostante un tentativo di fuga, è stato fermato. L’arrestato, con precedenti per reati analoghi, è stato portato nel carcere di Nerio Fischione con l’accusa di tentata truffa aggravata.

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Il Questore Paolo Sartori gli ha inoltre notificato un foglio di via obbligatorio, con divieto di rientro a Brescia per 4 anni: in caso di violazione, rischia fino a 18 mesi di carcere e 10.000 euro di multa. La Polizia di Stato è da tempo impegnata ad illustrare alla popolazione che “Fidarsi è bene, ma non di tutti”. richiama l'attenzione di tutti i cittadini, ricordando di non dare mai confidenza agli sconosciuti e di tenere a mente il modus operandi dei truffatori: questi molto spesso si spacciano per appartenenti alle Forze dell'Ordine o impiegati o direttori di banche, delle poste o del Tribunale e riferiscono di danni subiti dai parenti delle loro vittime per i quali è necessario accreditare dei soldi ad un conto bancario o prepararsi a consegnare i propri beni. Una caratteristica fondamentale delle modalità di azione è che i malviventi tengono occupate tutte le linee telefoniche per non consentire di chiamare i propri familiari o amici o le Forze dell'Ordine.