ANNA GIORGI
Cronaca

Strage di Erba, oggi l’udienza di revisione del processo. Ecco cosa può succedere a Rosa e Olindo e perché

Le tre sentenze che condannano la coppia all’ergastolo si basano su tre prove granitiche per l’accusa ma la difesa punta su nuovi dati e analisi

Olindo Romano, 62 anni, come appare oggi, stempiato e con i capelli bianchi

Olindo Romano, 62 anni, come appare oggi, stempiato e con i capelli bianchi

Brescia, 1 marzo 2024 –  Si apre stamattina alle 9 l’udienza di revisione del processo a Olindo Romano e Rosa Bazzi condannati all’ergastolo in tre gradi di giudizio per la “strage di Erba”. L’udienza si aprirà davanti alla seconda sezione della corte d’Appello di Brescia, a 13 anni dall’ultima condanna all’ergastolo decisa dalla Cassazione. Sarà il procuratore generale di Brescia Guido Rispoli e l’avvocato generale dello Stato Domenico Chiaro a rappresentare la pubblica accusa e a contrastare una difesa che, per la prima volta nella storia, può contare su una richiesta di riapertura del processo firmata da un magistrato, il sostituto procuratore di Milano Cuno Tarfusser, convinto della innocenza dei due condannati.

Un traguardo insperato, la riapertura del processo che se cancellasse l’ergastolo evidenzierebbe il più incredibile errore giudiziario degli ultimi decenni.

Oggi l’udienza sarà seguita da 55 giornalisti accreditati che seguiranno l’udienza dalla sala stampa, non saranno ammessi in aula dove, invece, si troveranno Olindo e Rosa che potrebbero rilasciare dichiarazioni spontanee. Ci sarà anche Azouz Marzouk ex marito di Raffaella Castagna e padre del piccolo Youssef, che oggi si schiera a favore dell’innocenza di Olindo e Rosa, difeso dagli avvocati Solange Marchignoli e Luca D’Auria, gli stessi ex difensori di Alessia Pifferi.

I CAPISALDI DELLE CONDANNE

Le tre sentenze che condannano all’ergastolo Rosa e Olindo si basano su tre prove granitiche per l’accusa e per i giudici:

  • 1) Il riconoscimento di Olindo come assassino da parte del superstite Mario Frigerio, marito di Valeria Cherubini, che si era salvato dalle coltellate per una malformazione alla gola. É poi morto nel 2014.
  • 2) La macchia di sangue trovata sul battitacco della macchina di Romano e Bazzi, una Seat Arosa.
  • 3) Le confessioni, a più riprese, dei due accusati.

I CAPISALDI DELLA RIAPERTURA

  • 1) I dati clinici acquisiti dopo il 2011 dimostrano che Mario Frigerio sviluppò una disfunzione cognitiva provocata da monossido di carbonio che invaliderebbe la sua testimonianza. A ciò andrebbero ad aggiungersi «le errate tecniche di intervista investigativa dense di numerosissime suggestioni». All’inizio il superstite descrisse un uomo dalla pelle olivastra con caratteristiche assai diverse da Olindo.
  • 2) Quanto alla macchia di sangue, il sostituto pg Cuno Tarfusser parla di “un’operazione di ispezione, repertazione, verbalizzazione e trasmissione avvenuta non solo in tempi e con modalità non trasparenti e non tracciabili, ma anche con estrema superficialità”. Non è provato al di là di ogni ragionevole dubbio che il reperto di sangue trovato nel battitacco della Seat Arosa inviato dai carabinieri all’Università di Pavia, sia senza dubbio riconducibile alla Cherubini, nemmeno che sia lo stesso prelevato sull’auto della coppia il 26 dicembre 2006 alle ore 23. 3)Le confessioni di Olindo e Rosa sarebbero «spintanee», cioè indotte.
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SCENARI POSSIBILI

Due i possibili scenari per i giudici della corte d’appello di Brescia:

  • 1) Il rigetto immediato dei capisaldi su cui si basa la richiesta di revisione con conseguente conferma dell’ergastolo.
  • 2) La ammissione e la scelta di quali nuovi testimoni sentire in aula. Solo dopo la eventuale riapertura del dibattimento potrebbe essere riconosciuta l’assenza di responsabilità, e quindi il proscioglimento per Olindo e Rosa.