
La mobilitazione per evitare l’esecuzione di alcuni sfratti
Brescia – Una mobilitazione straordinaria conclusa con quattro esecuzioni di sfratti bloccati. Sono state decine gli attivisti coinvolti da associazione Diritti per tutti, per una mattinata, quella di giovedì, che vedeva un programma fitto di sfratti, con anche l’impiego delle forze dell’ordine.
Al di là della cronaca delle singole vicende, sullo sfondo resta la crisi abitativa che riguarda anche Brescia e che ha diverse declinazioni: l’impossibilità di trovare un appartamento in locazione con affitti sostenibili, la cronica insufficienza nell’offerta pubblica di alloggi, la mancanza di manutenzione e di condizioni dignitose nelle case popolari. Il numero di sfratti è sicuramente inferiore rispetto a una decina di anni fa (520 nel Bresciano nel 2023, il 30% in meno del 2022), ma la risoluzione è più difficile proprio per la difficoltà di avere il passaggio da casa a casa (pesa anche la chiusura del “tavolo sfratti” in Prefettura).
“Le famiglie con bambini, gli anziani e le altre persone che hanno rischiato di finire in strada senza altra alternativa – spiega l’associazione Diritti per tutti – rappresentavano le varie sfaccettature di questa grave problematica sociale. Inquilini che hanno sempre pagato regolarmente e che hanno subìto uno sfratto per finita locazione, perché il proprietario ha venduto l’appartamento ad una persona che nell’alloggio vuole farci un mini dormitorio con 200 euro a posto letto come in Vicolo 3 archi al Carmine; inquilini Aler che hanno avuto lo sfratto pur avendo sempre corrisposto il canone perché non sono riusciti a pagare le spese condominiali sempre più alte durante un periodo di disoccupazione, in via Fiorentini 23/h; una mamma con figlio truffata con un subaffitto in un appartamento dell’Aler di via Morosini; uno sfratto per morosità perché la famiglia vive di lavori precari e discontinui, in via Albertano da Brescia dove è intervenuta la polizia che, nonostante le insistenze dell’ufficiale giudiziario, ha rinviato per motivi di ordine pubblico”.
All’appello per la mobilitazione straordinaria lanciato da Diritti per tutti hanno risposto CSA Magazzino47, Collettivo onda studentesca, Collettivo Gardesano Autonomo ma anche genitori solidali della scuola elementare Calini (frequentata dalla bambina di Vicolo tre archi), volontari di Cibo per tutti e il consigliere comunale Francesco Catalano.