Strage di Erba, il Csm censura Cuno Tarfusser: sanzionato il sostituto procuratore di Milano

Il magistrato era accusato di aver violato i principi di correttezza e imparzialità nella vicenda della revisione del processo a Rosa Bazzi e Olindo Romano. Lui: “Nessuna violazione”

Il sostituto procuratore Cuno Tarfusser

Il sostituto procuratore Cuno Tarfusser

Su richiesta del Procuratore generale della Cassazione Simone Repelli. il Consiglio Superiore della Magistratura ha sanzionato disciplinarmente con la “censura” il sostituto procuratore di Milano Cuno Tarfusser. Motivo? Aver violato i principi di imparzialità e correttezza nella vicenda della revisione del processo per la strage di Erba.

Le contestazioni

A Tarfusser si contesta di non aver rispettato le procedure che prevedono che la revisione sia di competenza del Procuratore generale o dell'Avvocato generale, non di un sostituto che agisce senza delega. La sezione disciplinare si è ritirata per decidere se infliggere o meno a Tarfusser la sanzione chiesta dal Pg. La difesa ha chiesto il proscioglimento.

La difesa

"Ho fatto bene ad agire come ho agito, altrimenti non saremmo alla vigilia dell'inizio di un processo di revisione". La dichiarazioni spontanee di Tarfusser davanti alla disciplinare del Csm. "Mai mi sarei aspettato dopo quasi 40 anni di servizio in cui ho sempre svolto il mio ministero di magistrato con serietà, passione e correttezza di trovarmi di fronte alla disciplinare con questa incolpazione", ha aggiunto il magistrato in aula, sottolineando che "non ho nulla di cui oggi mi debba vergognare: non ho violato alcuna norma perchè la norma in realtà non c'e', non ci puo' essere una norma che regoli la mia vita privata. Quell'atto e' diventato un atto giudiziario solo quando l'ho depositato alla segreteria della procura generale di Milano, non l'ho depositato a Brescia". Tarfusser ha poi rilevato che la sua "richiesta di incontro" con il procuratore generale di Milano Francesca Nanni "e' stata ignorata" e ha concluso affermando: "Non ho leso il prestigio e l'onore della magistratura"