FEDERICA PACELLA
Cronaca

Dispersione scolastica e inclusione. Nasce il laboratorio di Comunità

Brescia, primo patto educativo a Chiesanuova. L’assessore: ascoltati i bisogni

Alla presentazione del Patto educativo presente anche la sindaca Laura Castelletti che ha sottolineato: «Iniziative come queste si possono realizzare grazie all’impegno delle persone»

Alla presentazione del Patto educativo presente anche la sindaca Laura Castelletti che ha sottolineato: «Iniziative come queste si possono realizzare grazie all’impegno delle persone»

Un laboratorio che, se funzionerà, potrebbe diventare un modello replicabile per affrontare povertà educativa, dispersione scolastica di minori, ma anche promuovere inclusione e sviluppo delle potenzialità. Nasce a Chiesanuova il primo Patto Educativo di Comunità della città, promosso dal Comune di Brescia, con il consiglio di quartiere guidato da Claudia Cauzzi, a cui hanno già aderito una ventina di realtà, come l’Ic Franchi Sud 2 diretto da Adriana Rubagotti, l’istituto Mantegna, la parrocchia, il Centro culturale islamico, cooperative e associazioni.

"Il percorso che ha portato al Patto – ha spiegato l’assessore alle Politiche educative, Anna Frattini – è durato circa un anno. Siamo partiti dall’ascolto dei bisogni espresse dalle istituzioni scolastiche, in particolare del primo ciclo, della comunità di Chiesanuova e da un’attenta valutazione degli enti territoriali". Il quartiere presenta alcune peculiarità: il 28% della popolazione ha un background migratorio, 41% nella fascia 0-14 anni; la crescente disgregazione sociale e la difficoltà economica hanno portato all’aumento di situazioni di marginalità.

"Brescia è sempre stato un luogo di innovazione sociale – ha commentato la sindaca, Laura Castelletti – ma iniziative come il Patto si possono realizzare perché ci sono persone che hanno deciso che valeva la pena scommettere". Per concordare e realizzare le attività previste dal Patto, verranno creati tre luoghi di governance, con la partecipazione dei ragazzi e delle ragazze: una cabina di regia coordinata dall’Assessorato alle Politiche educative, un’assemblea con tutti gli enti sottoscrittori, e tavoli operativi tematici.

I firmatari realizzeranno attività quali l’apertura delle scuole al territorio, supporto compiti soprattutto alle medie, sviluppo di attività culturali, musicali, ricreative, ma anche percorsi di inclusione delle famiglie (ad esempio corsi di alfabetizzazione) e percorsi formativi sulla genitorialità. "La nostra è una società che ha delle nuove povertà – conclude Pietro Ghetti, presidente commissione Cultura del comune di Brescia – per cui bisogna trovare strumenti sempre più vicini al territorio".

Federica Pacella